RIFERIMENTI |
|
| NUOVA CEI |
|
| NUOVA RIVEDUTA |
|
| NUOVA DIODATI |
|
|
|
|
|
|
|
| |
1 Una mosca morta guasta l’unguento del profumiere: un po’ di follia ha più peso della sapienza e dell’onore. |
|
1 Le mosche morte fanno puzzare e imputridire l’olio del profumiere: un po’ di follia guasta il pregio della saggezza e della gloria. |
|
1 Le mosche morte fanno puzzare l’olio del profumiere: così un po’ di follia guasta il pregio della sapienza e della gloria. |
| |
2 Il cuore del sapiente va alla sua destra, il cuore dello stolto alla sua sinistra. |
|
2 Il saggio ha il cuore alla sua destra, ma lo stolto l’ha alla sua sinistra. |
|
2 Il cuore del saggio è alla sua destra, ma il cuore dello stolto è alla sua sinistra. |
| |
3 E anche quando lo stolto cammina per strada, il suo cuore è privo di senno e di ognuno dice: «Quello è un pazzo». |
|
3 Anche quando lo stolto va per la via, il senno gli manca e mostra a tutti che è uno stolto. |
|
3 Anche quando lo stolto cammina per la strada, il senno gli manca e mostra a tutti che è uno stolto. |
| |
4 Se l’ira di un potente si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma pone rimedio a errori anche gravi. |
|
4 Se il sovrano si adira contro di te, non lasciare il tuo posto; perché la dolcezza evita grandi peccati. |
|
4 Se l’ira di un sovrano si accende contro di te, non lasciare il tuo posto, perché la calma placa offese anche gravi. |
| |
5 C’è un male che io ho osservato sotto il sole, uno sbaglio commesso da un sovrano: |
|
5 C’è un male che ho visto sotto il sole, un errore che proviene da chi governa: |
|
5 C’è un male che ho visto sotto il sole, un errore che viene da chi governa: |
| |
6 la stoltezza viene collocata in posti elevati e i ricchi siedono in basso. |
|
6 che, cioè, la stoltezza occupa posti altissimi e i ricchi seggono in luoghi bassi. |
|
6 la follia è posta in cariche elevate, mentre i ricchi seggono in luoghi bassi. |
| |
7 Ho visto schiavi andare a cavallo e prìncipi camminare a piedi, per terra, come schiavi. |
|
7 Ho visto degli schiavi a cavallo e dei prìncipi camminare a piedi come gli schiavi. |
|
7 Ho visto servi a cavallo e principi camminare a piedi come servi. |
| |
8 Chi scava una fossa vi può cadere dentro e chi abbatte un muro può essere morso da una serpe. |
|
8 Chi scava una fossa vi cadrà dentro, e chi demolisce un muro sarà morso dalla serpe. |
|
8 Chi scava una fossa vi può cadere dentro, e chi demolisce un muro può essere morso da una serpe. |
| |
9 Chi spacca pietre può farsi male e chi taglia legna può correre pericoli. |
|
9 Chi smuove le pietre ne rimarrà contuso, e chi spacca la legna corre un pericolo. |
|
9 Chi sposta delle pietre può esserne ferito, e chi spacca la legna si mette in pericolo. |
| |
10 Se il ferro si ottunde e non se ne affila il taglio, bisogna raddoppiare gli sforzi: il guadagno sta nel saper usare la saggezza. |
|
10 Se il ferro perde il taglio e uno non lo arrota, bisogna che raddoppi la forza; ma la saggezza ha il vantaggio di riuscire sempre. |
|
10 Se la scure è smussata e non se ne affila il taglio, bisogna usare maggior forza, ma la sapienza ha il vantaggio di riuscire sempre. |
| |
11 Se il serpente morde prima d’essere incantato, non c’è profitto per l’incantatore. |
|
11 Se il serpente morde prima di essere incantato, l’incantatore diventa inutile. |
|
11 Se il serpente morde perché non è stato incantato, l’incantatore diventa inutile. |
| |
12 Le parole del saggio procurano stima, ma le labbra dello stolto lo mandano in rovina: |
|
12 Le parole della bocca del saggio sono piene di grazia; ma le labbra dello stolto sono causa della sua rovina. |
|
12 Le parole della bocca del saggio sono piene di grazia, ma le labbra dello stolto lo distruggono. |
| |
13 l’esordio del suo parlare è sciocchezza, la fine del suo discorso pazzia funesta. |
|
13 Il principio delle parole della sua bocca è stoltezza e la fine del suo dire è malvagia pazzia. |
|
13 L’inizio del suo parlare è stoltezza, e la fine del suo dire è pazzia dannosa. |
| |
14 L’insensato moltiplica le parole, ma l’uomo non sa quello che accadrà: chi può indicargli ciò che avverrà dopo di lui? |
|
14 Lo stolto moltiplica le parole; eppure l’uomo non sa quel che gli avverrà; e chi gli dirà quel che succederà dopo di lui? |
|
14 Anche se lo stolto moltiplica le parole, l’uomo non sa che cosa avverrà, chi gli può dire ciò che avverrà dopo di lui? |
| |
15 Lo stolto si ammazza di fatica, ma non sa neppure andare in città. |
|
15 La fatica dello stolto lo stanca, perché egli non sa neppure la via della città. |
|
15 La fatica dello stolto lo stanca, perché non sa neppure come andare in città. |
| |
16 Povero te, o paese, che per re hai un ragazzo e i tuoi prìncipi banchettano fin dal mattino! |
|
16 Guai a te, o paese, il cui re è un bambino e i cui prìncipi mangiano fin dal mattino! |
|
16 Guai a te, o paese, il cui re è un fanciullo, e i cui principi pranzano fin dal mattino! |
| |
17 Fortunato te, o paese, che per re hai un uomo libero e i tuoi prìncipi mangiano al tempo dovuto, per rinfrancarsi e non per gozzovigliare. |
|
17 Beato te, o paese, il cui re è di nobile stirpe e i cui prìncipi si mettono a tavola al tempo convenevole, per ristorare le forze e non per ubriacarsi! |
|
17 Beato te, o paese, il cui re è di stirpe nobile, e i cui principi pranzano al tempo giusto, per ristorare le forze e non per ubriacarsi! |
| |
18 Per negligenza il soffitto crolla e per l’inerzia delle mani piove in casa. |
|
18 Per la pigrizia sprofonda il soffitto; per la rilassatezza delle mani piove in casa. |
|
18 Per la pigrizia le travi della casa crollano, e per l’inattività delle mani piove in casa. |
| |
19 Per stare lieti si fanno banchetti e il vino allieta la vita, ma il denaro risponde a ogni esigenza. |
|
19 Il convito è fatto per gioire, il vino rende gaia la vita, e il denaro risponde a tutto. |
|
19 Un banchetto è fatto per divertirsi, e il vino rallegra la vita, ma il denaro viene incontro ad ogni bisogno. |
| |
20 Non dire male del re neppure con il pensiero e nella tua stanza da letto non dire male del potente, perché un uccello del cielo potrebbe trasportare la tua voce e un volatile riferire la tua parola. |
|
20 Non maledire il re, neppure con il pensiero; e non maledire il ricco nella camera dove dormi; poiché un uccello del cielo potrebbe spargerne la voce e un messaggero alato pubblicare la cosa. |
|
20 Non maledire il re neppure col pensiero, e non maledire il ricco nella tua camera da letto, perché un uccello del cielo potrebbe portare lontano la tua voce, e un uccello in volo potrebbe riferire la cosa. |