RIFERIMENTI |
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| NUOVA CEI |
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| NUOVA RIVEDUTA |
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| NUOVA DIODATI |
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1 Accadde, un giorno, che i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, e anche Satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. |
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1 Un giorno i figli di Dio vennero a presentarsi davanti al SIGNORE, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro a presentarsi davanti al SIGNORE. |
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1 Un giorno avvenne che i figli di DIO, andarono a presentarsi davanti all’Eterno, e in mezzo a loro andò anche Satana a presentarsi davanti all’Eterno. |
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2 Il Signore chiese a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo». |
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2 Il SIGNORE disse a Satana: «Da dove vieni?» Satana rispose al SIGNORE: «Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa». Il SIGNORE disse a Satana: |
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2 L’Eterno disse a Satana: «Da dove vieni?». Satana rispose all’Eterno: «Dall’andare avanti e indietro sulla terra e dal percorrerla su e giù». L’Eterno disse a Satana: |
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3 Il Signore disse a Satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male. Egli è ancora saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui per rovinarlo, senza ragione». |
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3 «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male. Egli si mantiene saldo nella sua integrità, benché tu mi abbia incitato contro di lui per rovinarlo senza alcun motivo». |
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3 «Hai notato il mio servo Giobbe? Poiché sulla terra non c’è nessun altro come lui, che sia integro, retto, tema DIO e fugga il male. Egli si mantiene saldo nella sua integrità, nonostante tu mi abbia istigato contro di lui per rovinarlo senza alcun motiv |
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4 Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle; tutto quello che possiede, l’uomo è pronto a darlo per la sua vita. |
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4 Satana rispose al SIGNORE: «Pelle per pelle! L’uomo dà tutto quel che possiede per la sua vita; |
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4 Allora Satana rispose all’Eterno e disse: «Pelle per pelle! Tutto ciò che possiede, l’uomo è disposto a darlo per la sua vita. |
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5 Ma stendi un poco la mano e colpiscilo nelle ossa e nella carne e vedrai come ti maledirà apertamente!». |
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5 ma stendi un po’ la tua mano, toccagli le ossa e la carne, e vedrai se non ti rinnega in faccia». |
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5 Ma stendi la tua mano e tocca le sue ossa e la sua carne e vedrai se non ti maledice in faccia». |
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6 Il Signore disse a Satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita». |
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6 Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, egli è in tuo potere; soltanto rispetta la sua vita». |
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6 L’Eterno disse a Satana: «Eccolo in tuo potere; risparmia però la sua vita». |
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7 Satana si ritirò dalla presenza del Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. |
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7 Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE e colpì Giobbe di un’ulcera maligna dalla pianta dei piedi alla sommità del capo; Giobbe prese un coccio con cui grattarsi, e si sedette in mezzo alla cenere. |
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7 Così Satana si ritirò dalla presenza dell’Eterno e colpì Giobbe di un’ulcera maligna dalla pianta dei piedi alla sommità del capo. |
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8 Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. |
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8 Sua moglie gli disse: «Ancora stai saldo nella tua integrità? |
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8 Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. |
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9 Allora sua moglie disse: «Rimani ancora saldo nella tua integrità? Maledici Dio e muori!». |
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9 Ma lascia stare Dio, e muori!» |
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9 Allora sua moglie gli disse: «Rimani ancora fermo nella tua integrità? Maledici DIO e muori!». |
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10 Ma egli le rispose: «Tu parli come parlerebbe una stolta! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare il male?». In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. |
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10 Giobbe le rispose: «Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?» In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. |
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10 Ma egli disse a lei: «Tu parli come parlerebbe una donna insensata. Se da DIO accettiamo il bene, perché non dovremmo accettare anche il male?». In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. |
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11 Tre amici di Giobbe vennero a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Sofar di Naamà, e si accordarono per andare a condividere il suo dolore e a consolarlo. |
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11 Tre amici di Giobbe, Elifaz di Teman, Bildad di Suac e Zofar di Naama, avendo udito tutti questi mali che gli erano piombati addosso, partirono, ciascuno dal proprio paese, e si misero d’accordo per venire a confortarlo e a consolarlo. |
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11 Quando tre amici di Giobbe vennero a sapere di tutte queste sciagure che si erano abbattute su di lui, vennero ciascuno dal suo paese, Elifaz di Teman, Bildad di Shuah e Tsofar di Naamath; essi infatti si erano messi d’accordo per venire a fargli le cond |
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12 Alzarono gli occhi da lontano, ma non lo riconobbero. Levarono la loro voce e si misero a piangere. Ognuno si stracciò il mantello e lanciò polvere verso il cielo sul proprio capo. |
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12 Alzati gli occhi da lontano, essi non lo riconobbero, e piansero ad alta voce; si stracciarono i mantelli e si cosparsero il capo di polvere gettandola verso il cielo. |
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12 Alzarono gli occhi da lontano ma non lo poterono riconoscere; allora si misero a piangere a gran voce, e ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il capo di polvere gettandola verso il cielo. |
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13 Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti. Nessuno gli rivolgeva una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore. , |
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13 Rimasero seduti per terra, presso di lui, sette giorni e sette notti; nessuno di loro gli disse parola, perché vedevano che il suo dolore era molto grande. , |
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13 Poi si sedettero accanto a lui per sette giorni e sette notti, e nessuno gli rivolse una sola parola, perché vedevano che il suo dolore era molto grande. , |