RIFERIMENTI |
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| NUOVA CEI |
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| NUOVA RIVEDUTA |
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| NUOVA DIODATI |
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1 C’era un uomo di Ramatàim, un Sufita delle montagne di Èfraim, chiamato Elkanà, figlio di Ierocàm, figlio di Eliu, figlio di Tocu, figlio di Suf, l’Efraimita. |
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1 C’era un uomo di Ramataim-Sofim, della regione montuosa di Efraim, che si chiamava Elcana, figlio di Ieroam, figlio di Eliù, figlio di Toù, figlio di Suf, efraimita. |
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1 C’era un uomo di Ramathaim-Tsofim, della regione montuosa di Efraim, che si chiamava Elkanah, figlio di Jeroham, figlio di Elihu, figlio di Tohu figlio di Tsuf, Efraimita. |
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2 Aveva due mogli, l’una chiamata Anna, l’altra Peninnà. Peninnà aveva figli, mentre Anna non ne aveva. |
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2 Aveva due mogli: una di nome Anna e l’altra di nome Peninna. Peninna aveva dei figli, ma Anna non ne aveva. |
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2 Aveva due mogli: una si chiamava Anna, l’altra Peninna. Peninna aveva figli mentre Anna non ne aveva. |
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3 Quest’uomo saliva ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti a Silo, dove erano i due figli di Eli, Ofni e Fineès, sacerdoti del Signore. |
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3 Quest’uomo, ogni anno, saliva dalla sua città per andare ad adorare il SIGNORE degli eserciti e offrirgli dei sacrifici a Silo; e là c’erano i due figli di Eli, Ofni e Fineas, sacerdoti del SIGNORE. |
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3 Ogni anno quest’uomo saliva dalla sua città per adorare ed offrire sacrifici all’Eterno degli eserciti a Sciloh, dove erano i due figli di Eli, Hofni e Finehas, sacerdoti dell’Eterno. |
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4 Venne il giorno in cui Elkanà offrì il sacrificio. Ora egli soleva dare alla moglie Peninnà e a tutti i figli e le figlie di lei le loro parti. |
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4 Nel giorno in cui Elcana offrì il sacrificio diede a Peninna, sua moglie, e a tutti i figli e a tutte le figlie di lei le loro parti; |
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4 Quando per Elkanah veniva il giorno di offrire il sacrificio, egli soleva dare a sua moglie Peninna e a tutti i suoi figli e figlie le loro parti; |
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5 Ad Anna invece dava una parte speciale, poiché egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso sterile il grembo. |
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5 ma ad Anna diede una parte doppia, perché amava Anna, benché il SIGNORE l’avesse fatta sterile. |
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5 ma ad Anna dava una parte doppia, perché amava Anna, benché l’Eterno avesse chiuso il suo grembo. |
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6 La sua rivale per giunta l’affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore aveva reso sterile il suo grembo. |
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6 La rivale mortificava continuamente Anna per amareggiarla perché il SIGNORE l’aveva fatta sterile. |
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6 Or la sua rivale la molestava continuamente per farla irritare, perché l’Eterno aveva chiuso il suo grembo. |
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7 Così avveniva ogni anno: mentre saliva alla casa del Signore, quella la mortificava; allora Anna si metteva a piangere e non voleva mangiare. |
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7 Così avveniva ogni anno; ogni volta che Anna saliva alla casa del SIGNORE, Peninna la mortificava a quel modo; perciò lei piangeva e non mangiava più. |
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7 Così succedeva ogni anno; tutte le volte che Anna saliva alla casa dell’Eterno, Peninna la molestava; per cui ella piangeva e non prendeva più cibo. |
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8 Elkanà, suo marito, le diceva: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?». |
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8 Elcana, suo marito, le diceva: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Per te io non valgo forse più di dieci figli? |
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8 Allora suo marito Elkanah le disse: «Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono io per te meglio di dieci figli?». |
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9 Anna si alzò, dopo aver mangiato e bevuto a Silo; in quel momento il sacerdote Eli stava seduto sul suo seggio davanti a uno stipite del tempio del Signore. |
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9 Dopo che ebbero mangiato e bevuto a Silo, Anna si alzò. Il sacerdote Eli stava in quell’ora seduto sulla sua sedia all’entrata del tempio del SIGNORE. |
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9 Dopo che ebbero mangiato e bevuto a Sciloh, Anna si levò. Or il sacerdote Eli stava seduto sul sedile all’entrata del tabernacolo dell’Eterno. |
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10 Ella aveva l’animo amareggiato e si mise a pregare il Signore, piangendo dirottamente. |
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10 Lei aveva l’anima piena di amarezza e pregò il SIGNORE piangendo dirottamente. |
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10 Nell’amarezza della sua anima pregava l’Eterno piangendo dirottamente. |
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11 Poi fece questo voto: «Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo». |
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11 Fece un voto e disse: «O SIGNORE degli eserciti, se hai riguardo all’afflizione della tua serva e ti ricordi di me, se non dimentichi la tua serva e dai alla tua serva un figlio maschio, io lo consacrerò al SIGNORE per tutti i giorni della sua vita e il |
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11 Poi fece un voto, dicendo: «O Eterno degli eserciti, se veramente riguardi all’afflizione della tua serva, ti ricordi di me e non dimentichi la tua serva, ma vuoi dare alla tua serva un figlio maschio, io lo darò all’Eterno per tutti i giorni della sua v |
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12 Mentre ella prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca. |
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12 La sua preghiera davanti al SIGNORE si prolungava, ed Eli osservava la bocca di lei. |
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12 Mentre essa prolungava la sua preghiera davanti all’Eterno, Eli stava osservando la sua bocca. |
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13 Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca. |
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13 Anna parlava in cuor suo e si movevano soltanto le sue labbra, ma non si sentiva la sua voce; perciò Eli credette che fosse ubriaca |
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13 Anna parlava in cuor suo, soltanto le sue labbra si muovevano, ma la sua voce non si udiva; per questo Eli pensava che fosse ubriaca. |
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14 Le disse Eli: «Fino a quando rimarrai ubriaca? Smaltisci il tuo vino!». |
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14 e le disse: «Quanto durerà questa tua ubriachezza? Va’ a smaltire il tuo vino!» |
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14 Così Eli le disse: «Fino a quando sarai ubriaca? Smaltisci il tuo vino!». |
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15 Anna rispose: «No, mio signore; io sono una donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogando il mio cuore davanti al Signore. |
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15 Ma Anna rispose e disse: «No, mio signore, io sono una donna tribolata nello spirito e non ho bevuto vino né bevanda alcolica, ma stavo solo aprendo il mio cuore davanti al SIGNORE. |
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15 Ma Anna rispose e disse: «No, signor mio, io sono una donna afflitta nello spirito e non ho bevuto né vino né bevanda inebriante, ma stavo effondendo la mia anima davanti all’Eterno. |
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16 Non considerare la tua schiava una donna perversa, poiché finora mi ha fatto parlare l’eccesso del mio dolore e della mia angoscia». |
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16 Non prendere la tua serva per una donna da nulla; perché l’eccesso del mio dolore e della mia tristezza mi ha fatto parlare fino ad ora». |
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16 Non considerare la tua serva una donna perversa, perché è l’accesso del mio dolore e della mia afflizione che mi ha fatto parlare finora». |
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17 Allora Eli le rispose: «Va’ in pace e il Dio d’Israele ti conceda quello che gli hai chiesto». |
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17 Ed Eli replicò: «Va’ in pace e il Dio d’Israele esaudisca la preghiera che gli hai rivolta!» |
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17 Allora Eli le rispose: «Va’ in pace, e il DIO d’Israele ti conceda ciò che gli hai richiesto». |
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18 Ella replicò: «Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi». Poi la donna se ne andò per la sua via, mangiò e il suo volto non fu più come prima. |
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18 Lei rispose: «Possa la tua serva trovare grazia agli occhi tuoi!» Così la donna se ne andò per la sua via, mangiò, e il suo aspetto non fu più quello di prima. L’indomani lei e suo marito si alzarono di buon’ora e si prostrarono davanti al SIGNORE; poi p |
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18 Ella rispose: «Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi». Così la donna se ne andò per la sua via, prese cibo e il suo aspetto non fu più triste. |
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19 Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore, tornarono a casa a Rama. Elkanà si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei. |
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19 Elcana si unì ad Anna, sua moglie, e il SIGNORE si ricordò di lei. |
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19 Essi si alzarono al mattino presto e si prostrarono davanti all’Eterno; poi partirono e ritornarono a casa loro a Ramah. Elkanah conobbe Anna, sua moglie, e l’Eterno si ricordò di lei. |
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20 Così al finir dell’anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele, «perché – diceva – al Signore l’ho richiesto». |
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20 Nel corso dell’anno, Anna concepì e partorì un figlio, che chiamò Samuele; perché disse, l’ho chiesto al SIGNORE. |
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20 A suo tempo, Anna concepì e partorì un figlio, a cui pose nome Samuele, dicendo: «Perché l’ho chiesto all’Eterno». |
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21 Quando poi Elkanà andò con tutta la famiglia a offrire il sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il suo voto, |
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21 E quell’uomo, Elcana, salì con tutta la sua famiglia per andare a offrire al SIGNORE il sacrificio annuo e a sciogliere il suo voto. |
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21 Allora il marito Elkanah salì con tutta la sua famiglia per offrire all’Eterno il sacrificio annuale e per adempiere il suo voto. |
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22 Anna non andò, perché disse al marito: «Non verrò, finché il bambino non sia svezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre». |
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22 Ma Anna non salì, perché disse a suo marito: «Io non salirò finché il bambino non sia divezzato; allora lo condurrò, perché sia presentato davanti al SIGNORE e rimanga là per sempre». |
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22 Ma Anna non salì perché disse a suo marito: «Io non salirò finché il bambino non sia divezzato; allora lo condurrò, perché sia presentato davanti all’Eterno e vi rimanga per sempre». |
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23 Le rispose Elkanà, suo marito: «Fa’ pure quanto ti sembra meglio: rimani finché tu l’abbia svezzato. Adempia il Signore la sua parola!». La donna rimase e allattò il figlio, finché l’ebbe svezzato. |
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23 Elcana, suo marito, le rispose: «Fa’ come ti sembra bene; rimani finché tu lo abbia divezzato, purché il SIGNORE adempia la sua parola!» Così la donna rimase a casa, e allattò suo figlio fino al momento di divezzarlo. |
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23 Suo marito Elkanah le rispose: «Fa’ come meglio ti sembra; rimani finché tu l’abbia divezzato, purché l’Eterno adempia la sua parola!». Così la donna rimase a casa e allattò suo figlio finché non l’ebbe divezzato. |
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24 Dopo averlo svezzato, lo portò con sé, con un giovenco di tre anni, un’efa di farina e un otre di vino, e lo introdusse nel tempio del Signore a Silo: era ancora un fanciullo. |
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24 Quando lo ebbe divezzato, lo condusse con sé e prese tre torelli, un efa di farina e un otre di vino; e lo condusse nella casa del SIGNORE a Silo. Il bambino era ancora molto piccolo. |
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24 Dopo averlo divezzato, lo condusse con sé, assieme a tre torelli, un’efa di farina e un otre di vino; e lo condusse nella casa dell’Eterno a Sciloh. Il fanciullo era ancora giovane. |
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25 Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli |
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25 Elcana e Anna sacrificarono il torello e condussero il bambino a Eli. |
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25 Quindi loro immolarono un torello e condussero il fanciullo ad Eli. |
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26 e lei disse: «Perdona, mio signore. Per la tua vita, mio signore, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. |
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26 Anna gli disse: «Mio signore! com’è vero che tu vivi, o mio signore, io sono quella donna che stava qui vicina a te, a pregare il SIGNORE. |
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26 Anna gli disse: «Signor mio! Com’è vero che vive l’anima tua, o mio signore, io sono quella donna che stava qui vicino a te a pregare l’Eterno. |
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27 Per questo fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho richiesto. |
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27 Pregai per avere questo bambino; il SIGNORE mi ha concesso quel che io gli avevo domandato. |
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27 Ho pregato per avere questo fanciullo, e l’Eterno mi ha concesso ciò che gli ho chiesto. |
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28 Anch’io lascio che il Signore lo richieda: per tutti i giorni della sua vita egli è richiesto per il Signore». E si prostrarono là davanti al Signore. , |
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28 Perciò anch’io lo dono al SIGNORE; finché vivrà, egli sarà donato al SIGNORE». E si prostrò là davanti al SIGNORE. , |
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28 Perciò a mia volta lo dono all’Eterno; finché egli vive sarà ceduto all’Eterno». E là si prostrarono davanti all’Eterno. , |