| RIFERIMENTI |
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| NUOVA CEI |
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| NUOVA RIVEDUTA |
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| NUOVA DIODATI |
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1 Davide si alzò e partì, e Giònata tornò in città. |
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1 Davide andò a Nob dal sacerdote Achimelec; Achimelec gli venne incontro turbato e gli disse: «Perché sei solo e non hai nessuno con te?» |
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1 Poi Davide andò a Nob dal sacerdote Ahimelek; Ahimelek andò incontro a Davide tutto tremante e gli disse: «Perché sei solo e non c’è nessuno con te?». |
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2 Davide si recò a Nob dal sacerdote Achimèlec. Achimèlec, trepidante, andò incontro a Davide e gli disse: «Perché sei solo e non c’è nessuno con te?». |
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2 Davide rispose al sacerdote Achimelec: «Il re mi ha dato un incarico e mi ha detto: “nessuno sappia nulla dell’affare per cui ti mando e dell’ordine che ti ho dato”; e quanto alla mia gente, le ho detto di trovarsi in un dato luogo. |
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2 Davide rispose al sacerdote Ahimelek: «Il re mi ha comandato una certa cosa e mi ha detto: “Nessuno sappia niente della cosa per la quale ti mando e di ciò che ti ho comandato”. I miei uomini invece li ho indirizzati nel tal luogo. |
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3 Rispose Davide al sacerdote Achimèlec: «Il re mi ha ordinato e mi ha detto: “Nessuno sappia niente di questa cosa per la quale ti mando e di cui ti ho dato incarico”. Ai miei giovani ho dato appuntamento al tal posto. |
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3 Ora che hai qui a portata di mano? Dammi cinque pani o quelli che si potrà trovare». |
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3 E ora che cosa hai sotto mano? Dammi cinque pani o qualunque cosa tu abbia». |
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4 Ora però se hai sottomano cinque pani, dammeli, o altra cosa che si possa trovare». |
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4 Il sacerdote rispose a Davide, e disse: «Non ho sotto mano del pane comune, ma c’è del pane consacrato; i giovani si sono almeno astenuti da contatto con donne?» |
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4 Il sacerdote rispose a Davide dicendo: «Non ho pane comune sotto mano, c’è solo del pane consacrato, a condizione che i tuoi uomini si siano almeno astenuti da donne». |
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5 Il sacerdote rispose a Davide: «Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri per i tuoi giovani, se si sono almeno astenuti dalle donne». |
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5 Davide rispose al sacerdote: «Da quando sono partito, tre giorni fa, siamo rimasti senza donne, e quanto ai vasi della mia gente erano puri; e se anche la nostra missione è profana, essa sarà oggi santificata da quel che si porrà nei vasi». |
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5 Davide rispose al sacerdote: «Siamo rimasti senza donne da quando sono partito, tre giorni fa; i vasi poi dei miei uomini sono puri; e il pane in effetti è comune, anche se oggi è stato santificato nei vasi». |
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6 Rispose Davide al sacerdote: «Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti dall’altro ieri. Quando mi misi in viaggio, il sesso dei giovani era in condizione di santità, sebbene si trattasse d’un viaggio profano; tanto più oggi». |
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6 Allora il sacerdote gli diede del pane consacrato, perché non c’era là altro pane tranne quello della presentazione, che era stato tolto dalla presenza del SIGNORE, perché fosse sostituito con pane caldo nel momento in cui veniva preso. |
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6 Così il sacerdote gli diede il pane consacrato perché là non c’era altro pane che quello della presentazione, che era stato tolto dalla presenza dell’Eterno, per mettervi invece del pane caldo nel momento in cui si toglie. |
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7 Il sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c’era là altro pane che quello dell’offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per mettervi pane fresco nel giorno in cui quello veniva tolto. |
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7 Quel giorno, uno dei servi di Saul si trovava là trattenuto in presenza del SIGNORE; si chiamava Doeg, era edomita, e capo dei pastori di Saul. |
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7 In quel giorno, c’era là un uomo dei servi di Saul, trattenuto davanti all’Eterno; si chiamava Doeg, l’Edomita, il capo dei pastori di Saul. |
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8 Ma era là in quel giorno uno dei ministri di Saul, trattenuto presso il Signore, di nome Doeg, Edomita, capo dei pastori di Saul. |
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8 Davide disse ad Achimelec: «Non hai qui disponibile una lancia o una spada? Perché io non ho preso con me né la mia spada né le mie armi, tanto premeva l’incarico del re». |
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8 Davide disse ad Ahimelek: «Non hai per caso sotto mano una lancia o una spada? Poiché non ho preso con me né la mia spada né le mie armi, perché l’incarico del re era urgente». |
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9 Davide disse ad Achimèlec: «Non hai per caso sottomano una lancia o una spada? Io non ho preso con me né la mia spada né altre mie armi, perché l’incarico del re era urgente». |
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9 Il sacerdote rispose: «C’è la spada di Goliat, il Filisteo, che tu uccidesti nella valle dei terebinti; è là avvolta in un panno dietro l’efod; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ce n’è altra all’infuori di questa». Davide disse: «Nessuna è pa |
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9 Il sacerdote rispose: «C’è la spada di Goliath il Filisteo, che tu uccidesti nella valle del Terebinto; è là dietro l’efod, avvolta in un panno; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ve n’è altra all’infuori di questa». Davide disse: «Nessuna è p |
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10 Il sacerdote rispose: «Guarda, c’è la spada di Golia il Filisteo, che tu hai ucciso nella valle del Terebinto; è là dietro l’efod, avvolta in un manto. Se te la vuoi prendere, prendila, perché qui non c’è altra spada che questa». Rispose Davide: «Non ce n’è una migliore. Dammela». |
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10 Allora Davide si alzò, e quel giorno riprese a fuggire lontano da Saul e andò da Achis, re di Gat. |
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10 Quel giorno Davide si levò e fuggì dalla presenza di Saul, e andò da Akish, re di Gath. |
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11 Quel giorno Davide si alzò e si allontanò da Saul e giunse da Achis, re di Gat. |
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11 I servi del re dissero ad Achis: «Non è questi Davide, il re del paese? Non è egli colui del quale si cantava nelle danze: “Saul ha ucciso i suoi mille e Davide i suoi diecimila?”» |
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11 I servi di Akish gli dissero: «Non è costui Davide, il re del paese? Non è di costui che cantavano in coro nelle danze, dicendo: “Saul ha ucciso i suoi mille e Davide i suoi diecimila?». |
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12 I ministri di Achis gli dissero: «Non è costui Davide, il re del paese? Non cantavano a lui tra le danze dicendo: “Ha ucciso Saul i suoi mille e Davide i suoi diecimila”?». |
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12 Davide si tenne in cuore queste parole e temette Achis, re di Gat. |
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12 Davide ritenne in cuore queste parole, ed ebbe grande paura di Akish, re di Gath. |
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13 Davide si preoccupò di queste parole e temette molto Achis, re di Gat. |
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13 Mutò il suo modo di fare in loro presenza, faceva il pazzo in mezzo a loro, tracciava dei segni sui battenti delle porte e si lasciava scorrere la saliva sulla barba. |
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13 Così cambiò il suo modo di agire davanti a loro e nelle loro mani si fingeva pazzo: tracciava sgorbi sui battenti delle porte e lasciava scorrer la saliva sulla barba. |
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14 Allora cambiò comportamento ai loro occhi e faceva il folle tra le loro mani: tracciava segni strani sulle porte e lasciava colare la saliva sulla barba. |
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14 Achis disse ai suoi servitori: «Guardate, è un pazzo. Perché me l’avete condotto? |
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14 Allora Akish disse ai suoi servi: «Ecco, vedete, costui è pazzo; perché me lo avete condotto? |
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15 Achis disse ai ministri: «Ecco, vedete anche voi che è un pazzo. Perché lo avete condotto da me? |
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15 Mi mancano forse dei pazzi, che mi avete condotto questo a fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!» |
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15 Mi mancano forse dei pazzi, che mi conducete questo tale a fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!». |
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16 Non ho abbastanza pazzi io, perché mi conduciate anche costui per fare il pazzo davanti a me? Dovrebbe entrare in casa mia un uomo simile?». |
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