RIFERIMENTI |
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| NUOVA CEI |
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| NUOVA RIVEDUTA |
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| NUOVA DIODATI |
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1 Satana insorse contro Israele e incitò Davide a censire Israele. |
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1 Satana si mosse contro Israele, e incitò Davide a fare il censimento d’Israele. |
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1 Or Satana si levò contro Israele, e istigò Davide a fare il censimento d’Israele. |
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2 Davide disse a Ioab e ai capi del popolo: «Andate, contate gli Israeliti da Bersabea a Dan; quindi portatemene il conto, così che io conosca il loro numero». |
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2 Davide disse a Ioab e ai capi del popolo: «Andate, fate il censimento degli Israeliti da Beer-Sceba fino a Dan: e venite a riferirmene il risultato, perché io ne sappia il numero». |
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2 Così Davide disse a Joab e ai capi del popolo: «Andate, fate il censimento degli Israeliti da Beer-Sceba, a Dan; quindi presentatemi il rapporto perché conosca il loro numero». |
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3 Ioab disse a Davide: «Il Signore aumenti il suo popolo cento volte più di quello che è! Ma, o re, mio signore, essi non sono tutti sudditi del mio signore? Perché il mio signore vuole questa inchiesta? Perché dovrebbe cadere tale colpa su Israele?». |
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3 Ioab rispose: «Il SIGNORE renda il suo popolo cento volte più numeroso di quello che è! Ma, o re, mio signore, non sono forse tutti servi del mio signore? Perché il mio signore domanda questo? Perché rendere così Israele colpevole?» |
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3 Joab rispose: «L’Eterno moltiplichi il suo popolo cento volte tanto. Ma, o re mio signore, non sono forse tutti servi del mio signore? Perché il mio signore richiede questo? Perché rendere Israele colpevole?». |
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4 Ma l’ordine del re prevalse su Ioab. Questi partì e percorse tutto Israele, quindi tornò a Gerusalemme. |
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4 Ma l’ordine del re prevalse contro Ioab. Ioab dunque partì, percorse tutto Israele, poi tornò a Gerusalemme. |
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4 Ma la richiesta del re prevalse contro Joab. Perciò Joab partì, percorse tutto Israele e tornò quindi a Gerusalemme. |
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5 Ioab consegnò a Davide il totale del censimento del popolo: c’erano in tutto Israele un milione e centomila uomini in grado di maneggiare la spada; in Giuda risultarono quattrocentosettantamila uomini in grado di maneggiare la spada. |
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5 Ioab fornì a Davide la cifra del censimento del popolo: c’erano in tutto Israele un milione e centomila uomini abili alle armi; e in Giuda quattrocentosettantamila uomini abili alle armi. |
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5 Joab consegnò a Davide il numero del censimento del popolo: in tutto Israele c’erano unmilionecentomila uomini atti a maneggiare la spada, e in Giuda quattrocentosettantamila uomini atti a maneggiare la spada. |
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6 Fra costoro Ioab non censì i leviti né la tribù di Beniamino, perché l’ordine del re gli appariva un abominio. |
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6 Ioab non aveva fatto il censimento di Levi e di Beniamino come degli altri, perché l’ordine del re era per lui abominevole. |
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6 Ma nel censimento di questi Joab non incluse Levi e Beniamino, perché la richiesta del re era per lui abominevole. |
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7 Il fatto dispiacque agli occhi di Dio, che perciò colpì Israele. |
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7 Questo dispiacque a Dio, che perciò colpì Israele. |
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7 Questa cosa dispiacque a DIO, perciò colpì Israele. |
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8 Davide disse a Dio: «Ho peccato molto facendo una cosa simile. Ti prego, togli la colpa del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza». |
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8 E Davide disse a Dio: «Io ho gravemente peccato in ciò che ho fatto; ma ora ti prego, perdona l’iniquità del tuo servo, perché io ho agito con grande stoltezza». |
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8 Così Davide disse a DIO: «Ho gravemente peccato facendo questa cosa; ma ora, ti prego, rimuovi l’iniquità del tuo servo, perché ho agito con grande stoltezza». |
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9 Il Signore disse a Gad, veggente di Davide: |
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9 Il SIGNORE parlò così a Gad, il veggente di Davide: |
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9 Allora l’Eterno parlò a Gad, il veggente di Davide, dicendo: |
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10 «Va’, riferisci a Davide: Così dice il Signore: “Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò”». |
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10 «Va’ a dire a Davide: “Così dice il SIGNORE: Io ti propongo tre cose; scegline una, e quella ti farò”». |
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10 «Va’ a dire a Davide: “Così dice l’Eterno: Io ti propongo tre cose: scegliti una di queste, e io la eseguirò per te”». |
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11 Gad venne dunque da Davide e gli riferì: «Dice il Signore: “Scegli |
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11 Gad andò dunque da Davide, e gli disse: «Così dice il SIGNORE: “Scegli quello che vuoi: |
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11 Gad andò da Davide e gli disse: «Così dice l’Eterno: Scegliti |
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12 fra tre anni di carestia, tre mesi di fuga di fronte al tuo nemico, sotto l’incubo della spada dei tuoi nemici, e tre giorni della spada del Signore, con la peste che si diffonde sulla terra e l’angelo del Signore che porta lo sterminio in tutto il territorio d’Israele”. Ora vedi che cosa io debba riferire a chi mi ha mandato». |
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12 o tre anni di carestia, o tre mesi durante i quali i tuoi avversari facciano scempio di te e ti raggiunga la spada dei tuoi nemici, oppure tre giorni di spada del SIGNORE, ossia di peste nel paese, durante i quali l’angelo del SIGNORE porterà la distruzi |
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12 o tre anni di carestia, oppure tre mesi di distruzione davanti ai tuoi avversari, durante i quali la spada dei tuoi nemici ti raggiungerà, oppure tre giorni di spada dell’Eterno, ossia la peste nel paese, durante i quali l’angelo, dell’Eterno porterà la |
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13 Davide rispose a Gad: «Sono in grande angustia. Ebbene, che io cada nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini». |
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13 Davide disse a Gad: «Io sono in grande angoscia! Ebbene, che io cada nelle mani del SIGNORE, perché le sue compassioni sono immense; ma che io non cada nelle mani degli uomini!» |
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13 Davide disse a Gad: «Io sono in una grande angoscia! Deh, che io cada nelle mani dell’Eterno, perché le sue compassioni sono grandissime, ma che non cada nelle mani degli uomini!». |
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14 Così il Signore mandò la peste in Israele; caddero settantamila Israeliti. |
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14 Così il SIGNORE mandò la peste in Israele; e morirono settantamila Israeliti. |
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14 Così l’Eterno mandò la peste in Israele, e morirono settantamila Israeliti. |
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15 Dio mandò un angelo a Gerusalemme per devastarla. Ma, nell’atto di devastare, il Signore guardò e si pentì di quel male. Egli disse all’angelo devastatore: «Ora basta! Ritira la mano». L’angelo del Signore stava ritto presso l’aia di Ornan il Gebuseo. |
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15 Dio mandò un angelo a Gerusalemme per distruggerla; e come questi si disponeva a distruggerla, il SIGNORE gettò su di lei lo sguardo, si pentì della calamità che aveva inflitta, e disse all’angelo distruttore: «Basta; ritira ora la tua mano!» L’angelo de |
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15 DIO mandò pure un angelo a Gerusalemme per distruggerla; ma, mentre egli si apprestava a distruggere, l’Eterno volse lo sguardo, si pentì della calamità inflitta e disse all’angelo che distruggeva: «Ora basta! Trattieni la tua mano!». L’angelo dell’Etern |
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16 Davide, alzàti gli occhi, vide l’angelo del Signore ritto fra terra e cielo, con la spada sguainata in mano, tesa verso Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacco, si prostrarono con la faccia a terra. |
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16 Davide, alzando gli occhi, vide l’angelo del SIGNORE che stava fra terra e cielo, tenendo in mano una spada sguainata, vòlta verso Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacchi, si gettarono con la faccia a terra. |
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16 Davide, alzati gli occhi, vide l’angelo dell’Eterno che stava fra terra e cielo con in mano una spada sguainata, tesa sopra Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, vestiti di sacco, caddero con la faccia a terra. |
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17 Davide disse a Dio: «Non sono forse stato io a ordinare il censimento del popolo? Io ho peccato e ho commesso il male; ma queste pecore che cosa hanno fatto? Signore, mio Dio, sì, la tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre, ma non colpisca il tuo popolo». |
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17 E Davide disse a Dio: «Non sono io quello che ordinò il censimento del popolo? Sono io che ho peccato, e che ho agito con tanta malvagità; ma queste pecore che hanno fatto? Ti prego, SIGNORE, mio Dio, si volga la tua mano contro di me e contro la casa di |
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17 Davide disse a DIO: «Non sono forse stato io a ordinare il censimento del popolo? Sono stato io a peccare e a fare il male, ma costoro, il gregge, che cosa hanno fatto? Ti prego, o Eterno, DIO mio, si volga la tua mano contro di me e contro la casa di mi |
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18 L’angelo del Signore ordinò a Gad di riferire a Davide che salisse a innalzare un altare al Signore nell’aia di Ornan il Gebuseo. |
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18 Allora l’angelo del SIGNORE ordinò a Gad di dire a Davide che salisse a erigere un altare al SIGNORE nell’aia di Ornan, il Gebuseo. |
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18 Allora l’angelo dell’Eterno ordinò a Gad di dire a Davide che Davide salisse ad erigere un altare, all’Eterno nell’aia di Ornan, il Gebuseo. |
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19 Davide salì, secondo la parola che Gad aveva pronunciato nel nome del Signore. |
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19 Davide salì, secondo la parola che Gad aveva pronunziata nel nome del SIGNORE. |
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19 Così Davide salì secondo la parola che Gad aveva pronunziato nel nome dell’Eterno. |
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20 Ornan si volse e vide l’angelo; i suoi quattro figli, che erano con lui, si nascosero. Ornan stava trebbiando il grano, |
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20 Ornan, voltandosi, vide l’angelo; e i suoi quattro figli che erano con lui si nascosero. Ornan stava battendo il grano. |
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20 Ornan si voltò e vide l’angelo; perciò i suoi quattro figli che erano con lui si nascosero, ma Ornan continuò a battere il grano. |
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21 quando gli si avvicinò Davide. Ornan guardò e, riconosciuto Davide, uscì dall’aia, prostrandosi con la faccia a terra davanti a Davide. |
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21 Quando Davide giunse presso Ornan, Ornan guardò, e vide Davide; e, uscito dall’aia, si prostrò davanti a Davide con la faccia a terra. |
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21 Quando Davide giunse presso Ornan, Ornan guardò e riconobbe Davide; uscì quindi dall’aia e si prostrò davanti a Davide con la faccia a terra. |
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22 Davide disse a Ornan: «Cedimi il terreno dell’aia, perché io vi costruisca un altare al Signore; cedimelo per tutto il suo valore, così che il flagello si allontani dal popolo». |
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22 Allora Davide disse a Ornan: «Dammi il terreno di quest’aia, perché io vi costruisca un altare al SIGNORE; dammelo per tutto il prezzo che vale, affinché il flagello cessi d’infierire sul popolo». |
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22 Allora Davide disse a Ornan: «Cedimi l’area dell’aia, perché vi costruisca un altare all’Eterno; cedimelo per tutto il suo valore, affinché la calamità cessi di infierire sul popolo». |
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23 Ornan disse a Davide: «Prenditelo; il re mio signore ne faccia quello che vuole. Vedi, io ti do anche i giovenchi per gli olocausti, le trebbie per la legna e il grano per l’offerta; tutto io ti offro». |
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23 Ornan disse a Davide: «Prendilo, e il re, mio signore, faccia quello che pare bene ai suoi occhi; guarda, io ti do i buoi per gli olocausti, gli attrezzi per trebbiare come legna, e il grano per l’offerta; tutto ti do». |
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23 Ornan disse a Davide: «Prenditelo, e il re, mio signore, faccia ciò che meglio gli pare; ecco, io ti do anche i buoi per gli olocausti, gli attrezzi da trebbiare per legna e il grano per l’oblazione di cibo, ti do tutto». |
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24 Ma il re Davide disse a Ornan: «No! Lo voglio acquistare per tutto il suo valore; non presenterò al Signore una cosa che appartiene a te offrendo un olocausto gratuitamente». |
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24 Ma il re Davide disse a Ornan: «No, io comprerò da te queste cose per il loro intero prezzo; poiché io non offrirò al SIGNORE ciò che è tuo, né offrirò un olocausto che non mi costi nulla». |
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24 Ma il re Davide disse a Ornan: «No! Io lo voglio acquistare per l’intero suo valore, perché non prenderò per l’Eterno ciò che appartiene a te e non offrirò un olocausto che non mi costi nulla». |
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25 E così Davide diede a Ornan seicento sicli d’oro per il terreno. |
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25 E Davide diede a Ornan come prezzo del luogo il peso di seicento sicli d’oro; |
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25 Così Davide diede a Ornan come prezzo del terreno il peso di seicento sicli, d’oro. |
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26 Quindi Davide costruì in quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Invocò il Signore, che gli rispose con il fuoco sceso dal cielo sull’altare dell’olocausto. |
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26 poi costruì in quel luogo un altare al SIGNORE, offrì olocausti e sacrifici di riconoscenza, e invocò il SIGNORE, il quale gli rispose mediante il fuoco, che discese dal cielo sull’altare dell’olocausto. |
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26 Quindi Davide vi costruì un altare all’Eterno, offrì olocausti e sacrifici di ringraziamento e invocò l’Eterno, che gli rispose con il fuoco, che discese dal cielo sull’altare dell’olocausto. |
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27 Il Signore ordinò all’angelo e questi ripose la spada nel fodero. |
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27 Poi il SIGNORE comandò all’angelo di rimettere la spada nel fodero. |
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27 Allora l’Eterno comandò all’angelo, di rimettere la sua spada nel fodero. |
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28 Allora, visto che il Signore l’aveva ascoltato sull’aia di Ornan il Gebuseo, Davide offrì là un sacrificio. |
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28 In quel tempo Davide, vedendo che il SIGNORE lo aveva esaudito nell’aia di Ornan il Gebuseo, offriva in tal luogo dei sacrifici. |
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28 In quel tempo Davide, vedendo che l’Eterno lo aveva esaudito nell’aia d’Ornan, il Gebuseo, vi offrì dei sacrifici. |
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29 La Dimora del Signore, eretta da Mosè nel deserto, e l’altare dell’olocausto in quel tempo stavano sull’altura che era a Gàbaon; |
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29 Il tabernacolo del SIGNORE che Mosè aveva costruito nel deserto e l’altare degli olocausti si trovavano allora sull’alto luogo di Gabaon. |
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29 Infatti il tabernacolo dell’Eterno che Mosè aveva costruito nel deserto e l’altare degli olocausti si trovavano allora sull’alto luogo di Gabaon. |
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30 ma Davide non osava recarsi là a consultare Dio, perché si era molto spaventato di fronte alla spada dell’angelo del Signore. |
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30 Davide non poteva andare davanti a quell’altare a cercare Dio, per lo spavento che gli aveva causato la spada dell’angelo del SIGNORE. |
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30 Ma Davide non poteva andare davanti a quell’altare a consultare DIO, perché si era spaventato davanti alla spada dell’angelo dell’Eterno. |