RIFERIMENTI |
|
| NUOVA CEI |
|
| NUOVA RIVEDUTA |
|
| NUOVA DIODATI |
|
|
|
|
|
|
|
| |
1 Il Signore mandò il profeta Natan a Davide, e Natan andò da lui e gli disse: «Due uomini erano nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. |
|
1 Il SIGNORE mandò Natan da Davide e Natan andò da lui e gli disse: «C’erano due uomini nella stessa città; uno ricco e l’altro povero. |
|
1 Poi l’Eterno mandò a Davide Nathan; e Nathan andò da lui e gli disse: «Vi erano due uomini nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. |
| |
2 Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero, |
|
2 Il ricco aveva pecore e buoi in grandissimo numero; |
|
2 Il ricco aveva un gran numero di greggi e mandrie; |
| |
3 mentre il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina, che egli aveva comprato. Essa era vissuta e cresciuta insieme con lui e con i figli, mangiando del suo pane, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Era per lui come una figlia. |
|
3 ma il povero non aveva nulla, se non una piccola agnellina che egli aveva comprata e allevata; gli era cresciuta in casa insieme ai figli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Essa era per lui come una figlia. |
|
3 ma il povero non aveva nulla, se non una piccola agnella che egli aveva comprato e nutrito; essa era cresciuta insieme a lui e ai suoi figli, mangiando il suo cibo, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia. |
| |
4 Un viandante arrivò dall’uomo ricco e questi, evitando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso quanto era da servire al viaggiatore che era venuto da lui, prese la pecorella di quell’uomo povero e la servì all’uomo che era venuto da lui». |
|
4 Un giorno arrivò un viaggiatore a casa dell’uomo ricco. Questi, risparmiando le sue pecore e i suoi buoi, non ne prese per preparare un pasto al viaggiatore che era capitato da lui; prese invece l’agnellina dell’uomo povero e la cucinò per colui che gli |
|
4 Un viandante giunse a casa dell’uomo ricco; questi rifiutò di prendere dal suo gregge e dalla sua mandria per preparare da mangiare al viandante giunto da lui, ma prese l’agnella di quel povero e la fece preparare per l’uomo venuto da lui». |
| |
5 Davide si adirò contro quell’uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo è degno di morte. |
|
5 Davide si adirò moltissimo contro quell’uomo e disse a Natan: «Com’è vero che il SIGNORE vive, colui che ha fatto questo merita la morte; |
|
5 Allora l’ira di Davide si accese grandemente contro quell’uomo e disse a Nathan: «Com’è vero che l’Eterno vive, colui che ha fatto questo merita la morte! |
| |
6 Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa e non averla evitata». |
|
6 e pagherà quattro volte il valore dell’agnellina, per aver fatto una cosa simile e non aver avuto pietà». |
|
6 Egli pagherà quattro volte il valore dell’agnella, per aver fatto una tale cosa e non aver avuto pietà». |
| |
7 Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo! Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Io ti ho unto re d’Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, |
|
7 Allora Natan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo! Così dice il SIGNORE, il Dio d’Israele: “Io ti ho unto re d’Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, |
|
7 Allora Nathan disse a Davide: «Tu sei quell’uomo! Così dice l’Eterno, il DIO d’Israele: “Io ti ho unto re d’Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul. |
| |
8 ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi aggiungerei anche altro. |
|
8 ti ho dato la casa del tuo signore e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo signore; ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e, se questo era troppo poco, vi avrei aggiunto anche dell’altro. |
|
8 Ti ho dato la casa del tuo signore, ho messo nelle tue braccia le donne del tuo signore e ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda; e se questo era troppo poco, io ti avrei dato molte altre cose. |
| |
9 Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai colpito di spada Uria l’Ittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti. |
|
9 Perché dunque hai disprezzato la parola del SIGNORE, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai fatto uccidere Uria, l’Ittita, hai preso per te sua moglie e hai ucciso lui con la spada dei figli di Ammon. |
|
9 Perché dunque hai disprezzato la parola dell’Eterno, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai fatto morire con la spada Uriah lo Hitteo, hai preso per moglie la sua moglie e lo hai ucciso con la spada dei figli di Ammon. |
| |
10 Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Uria l’Ittita”. |
|
10 Ora dunque la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, perché tu mi hai disprezzato e hai preso per te la moglie di Uria, l’Ittita”. |
|
10 Or dunque la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, perché tu mi hai disprezzato e hai preso la moglie di Uriah lo Hitteo per essere tua moglie”. |
| |
11 Così dice il Signore: “Ecco, io sto per suscitare contro di te il male dalla tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un altro, che giacerà con loro alla luce di questo sole. |
|
11 Così dice il SIGNORE: “Ecco, io farò venire addosso a te delle sciagure dall’interno della tua stessa casa; prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un altro, che si unirà a loro alla luce di questo sole; |
|
11 Così dice l’Eterno: “Ecco, io farò venire contro di te la sciagura dalla tua stessa casa, e prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle ad un altro, che si unirà con loro in pieno giorno. |
| |
12 Poiché tu l’hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole”». |
|
12 poiché tu lo hai fatto in segreto; ma io farò questo davanti a tutto Israele e in faccia al sole”». |
|
12 Poiché tu l’hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele alla luce del sole”». |
| |
13 Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il Signore!». Natan rispose a Davide: «Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai. |
|
13 Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il SIGNORE». Natan rispose a Davide: «Il SIGNORE ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai. |
|
13 Allora Davide disse a Nathan: «Ho peccato contro l’Eterno». Nathan rispose a Davide: «L’Eterno ha rimosso il tuo peccato; tu non morrai. |
| |
14 Tuttavia, poiché con quest’azione tu hai insultato il Signore, il figlio che ti è nato dovrà morire». |
|
14 Tuttavia, siccome facendo così tu hai dato ai nemici del SIGNORE ampia occasione di bestemmiare, il figlio che ti è nato dovrà morire». Natan tornò a casa sua. |
|
14 Tuttavia, poiché facendo questo tu hai dato ai nemici dell’Eterno occasione di bestemmiare, il figlio che ti è nato dovrà morire». |
| |
15 Natan tornò a casa. Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide e il bambino si ammalò gravemente. |
|
15 Il SIGNORE colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide, ed esso cadde gravemente ammalato. |
|
15 Poi Nathan tornò a casa sua. L’Eterno quindi colpì il bambino che la moglie di Uriah aveva partorito a Davide, ed egli si ammalò. |
| |
16 Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino, si mise a digiunare e, quando rientrava per passare la notte, dormiva per terra. |
|
16 Davide quindi rivolse suppliche a Dio per il bambino e digiunò; poi venne e passò la notte disteso per terra. |
|
16 Allora Davide supplicò DIO per il bambino e digiunò; poi entrò in casa e passò la notte giacendo per terra. |
| |
17 Gli anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra, ma egli non volle e non prese cibo con loro. |
|
17 Gli anziani della sua casa insistettero presso di lui perché egli si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro. |
|
17 Gli anziani della sua casa insistettero con lui perché si alzasse da terra, ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo con loro. |
| |
18 Ora, il settimo giorno il bambino morì e i servi di Davide temevano di annunciargli che il bambino era morto, perché dicevano: «Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato e non ha ascoltato le nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Farà di peggio!». |
|
18 Il settimo giorno il bambino morì; i servitori di Davide non osavano fargli sapere che il bambino era morto; perché dicevano: «Quando il bambino era ancora vivo, gli abbiamo parlato ed egli non ha dato ascolto alle nostre parole; come faremo ora a dirgli |
|
18 Or avvenne che il settimo giorno il bambino morì e i servi di Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto, perché dicevano: «Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato ma egli non ha ascoltato le nostre parole. Come fa |
| |
19 Ma Davide si accorse che i suoi servi bisbigliavano fra loro, comprese che il bambino era morto e disse ai suoi servi: «È morto il bambino?». Quelli risposero: «È morto». |
|
19 Ma Davide, vedendo che i suoi servitori bisbigliavano tra di loro, comprese che il bambino era morto e disse ai suoi servitori: «È morto il bambino?» Quelli risposero: «È morto». |
|
19 Quando Davide vide che i suoi servi parlavano sottovoce, comprese che il bambino era morto; perciò Davide disse ai suoi servi: «È morto il bambino?». Essi risposero: «È morto». |
| |
20 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e cambiò le vesti; poi andò nella casa del Signore e si prostrò. Rientrato in casa, chiese che gli portassero del cibo e mangiò. |
|
20 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e si cambiò le vesti; poi andò nella casa del SIGNORE e vi si prostrò; tornato a casa sua, chiese che gli portassero da mangiare e mangiò. |
|
20 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e cambiò le sue vesti, poi andò nella casa dell’Eterno e si prostrò; tornò quindi a casa sua e chiese che gli portassero del cibo, e mangiò. |
| |
21 I suoi servi gli dissero: «Che cosa fai? Per il bambino ancora vivo hai digiunato e pianto e, ora che è morto, ti alzi e mangi!». |
|
21 I suoi servitori gli dissero: «Che cosa fai? Quando il bambino era ancora vivo digiunavi e piangevi; ora che è morto, ti alzi e mangi!» |
|
21 I suoi servi gli dissero: «Che cosa hai fatto? Quando il bambino era ancora vivo, hai digiunato e hai pianto; dopo invece che il bambino è morto, ti sei alzato e hai mangiato». |
| |
22 Egli rispose: «Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: “Chissà? Il Signore avrà forse pietà di me e il bambino resterà vivo”. |
|
22 Egli rispose: «Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chissà che il SIGNORE non abbia pietà di me e il bambino non resti in vita? Ma ora che è morto, perché dovrei digiunare? |
|
22 Egli rispose: «Quando il bambino era vivo ancora, digiunavo e piangevo, perché dicevo: “Chi sa che l’Eterno non abbia pietà di me e lasci vivere il bambino?”. Ma ora egli è morto. Perché dovrei digiunare? |
| |
23 Ma ora egli è morto: perché digiunare? Potrei forse farlo ritornare? Andrò io da lui, ma lui non tornerà da me!». |
|
23 Posso forse farlo ritornare? Io andrò da lui, ma egli non ritornerà da me!» |
|
23 Posso forse farlo ritornare? Io andrò da lui, ma egli non ritornerà da me!». |
| |
24 Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, andando da lei e giacendo con lei: così partorì un figlio, che egli chiamò Salomone. Il Signore lo amò |
|
24 Poi Davide consolò Bat-Sceba sua moglie, entrò da lei e si unì a lei; lei partorì un figlio che chiamò Salomone. |
|
24 Poi Davide consolò Bath-Sceba sua moglie, entrò da lei e si coricò insieme; così ella partorì un figlio, che egli chiamò Salomone; e l’Eterno lo amò. |
| |
25 e mandò il profeta Natan perché lo chiamasse Iedidià per ordine del Signore. |
|
25 Il SIGNORE amò Salomone e mandò il profeta Natan che lo chiamò Iedidia, a motivo dell’amore che il SIGNORE gli portava. |
|
25 Mandò poi un messaggio tramite il profeta Nathan che gli pose nome Jedidiah, a motivo dell’amore dell’Eterno. |
| |
26 Intanto Ioab assalì Rabbà degli Ammoniti, si impadronì della città regale |
|
26 Ioab assediò Rabba dei figli di Ammon, s’impadronì della città reale |
|
26 Intanto Joab combattè contro Rabbah dei figli di Ammon ed espugnò la città reale. |
| |
27 e inviò messaggeri a Davide per dirgli: «Ho assalito Rabbà e mi sono già impadronito della città delle acque. |
|
27 e inviò dei messaggeri a Davide per dirgli: «Ho assalito Rabba e mi sono già impossessato della città delle acque. |
|
27 Joab mandò quindi messaggeri a Davide per dirgli: «Ho assalito Rabbah e mi sono impadronito delle sue provviste d’acqua. |
| |
28 Ora raduna il resto del popolo, accàmpati contro la città e prendila; altrimenti, se la prendessi io, porterebbe il mio nome». |
|
28 Raduna il rimanente del popolo, accampati contro la città, e prendila, perché altrimenti, se la conquisto io, porterà il mio nome». |
|
28 Ora perciò raduna il resto del popolo, accampati contro la città e prendila; altrimenti prenderò io la città ed essa porterà il mio nome». |
| |
29 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabbà, le diede battaglia e la occupò. |
|
29 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabba, l’assalì, la prese; |
|
29 Allora Davide radunò tutto il popolo, andò a Rabbah, l’assalì e la prese. |
| |
30 Prese dalla testa di Milcom la corona, che pesava un talento d’oro e aveva una pietra preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Egli ricavò dalla città un bottino molto grande. |
|
30 tolse dalla testa del loro re la corona, che pesava un talento d’oro e conteneva pietre preziose, ed essa fu posta sulla testa di Davide. Egli riportò anche dalla città un bottino grandissimo. |
|
30 Tolse poi dalla testa del loro re la corona, che pesava un talento d’oro e conteneva pietre preziose; essa fu posta sulla testa di Davide. Inoltre egli portò via dalla città un grandissimo bottino. |
| |
31 Ne fece uscire gli abitanti e li impiegò alle seghe, ai picconi di ferro e alle asce di ferro e li trasferì alle fornaci da mattoni; allo stesso modo trattò tutte le città degli Ammoniti. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutta la sua gente. |
|
31 Fece uscire gli abitanti che erano nella città, li fece lavorare con seghe di ferro e scuri di ferro, e li mise a fabbricare mattoni. Così fece a tutte le città dei figli di Ammon. Poi Davide se ne tornò a Gerusalemme con tutto il popolo. |
|
31 Fece uscire gli abitanti che erano nella città e li mise al lavoro con seghe erpici di ferro, scuri di ferro, e li pose a lavorare in fornaci di mattoni, così fece a tutte le città dei figli di Ammon. Poi Davide tornò a Gerusalemme con tutto il popolo. |