Bibbia Comparata

Capitolo precedenteRiferimento: 2Sam 24,18s
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1 L’ira del Signore si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: «Su, fa’ il censimento d’Israele e di Giuda». 1 Il SIGNORE si accese di nuovo d’ira contro Israele, e incitò Davide contro il popolo, dicendo: «Va’ e fa’ il censimento d’Israele e di Giuda». 1 L’ira dell’Eterno si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo, dicendo: «Va’ a fare il censimento, d’Israele e di Giuda».
2 Il re disse a Ioab, capo dell’esercito a lui affidato: «Percorri tutte le tribù d’Israele, da Dan fino a Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione». 2 Il re disse a Ioab, che era capo dell’esercito e che era con lui: «Gira per tutte le tribù d’Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, e fate il censimento del popolo perché io ne sappia il numero». 2 Così il re disse a Joab il capo dell’esercito che era con lui: «Va’ in giro per tutte le tribù d’Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, e fate il censimento del popolo perché io ne conosca il numero».
3 Ioab rispose al re: «Il Signore, tuo Dio, aumenti il popolo cento volte più di quello che è, e gli occhi del re, mio signore, possano vederlo! Ma perché il re, mio signore, vuole questa cosa?». 3 Ioab rispose al re: «Il SIGNORE, il Dio tuo, renda il popolo cento volte più numeroso di quello che è, e faccia sì che gli occhi del re, mio signore, possano vederlo! Ma perché il re mio signore prende piacere nel far questo?» 3 Joab rispose al re: «L’Eterno, il tuo DIO, moltiplichi il popolo cento volte più di quello che è, e possano gli occhi del re, mio signore, vedere ciò. Ma perché il re mio signore desidera questo?».
4 Ma l’ordine del re prevalse su Ioab e sui comandanti dell’esercito, e Ioab e i comandanti dell’esercito si allontanarono dal re per fare il censimento del popolo d’Israele. 4 Ma l’ordine del re prevalse contro Ioab e contro i capi dell’esercito, e Ioab e i capi dell’esercito partirono dalla presenza del re per andare a fare il censimento del popolo d’Israele. 4 Tuttavia l’ordine del re prevalse su Joab e sui capi dell’esercito. Così Joab e i capi dell’esercito lasciarono la presenza del re per andare a fare il censimento del popolo d’Israele.
5 Passarono il Giordano e cominciarono da Aroèr e dalla città che è a metà del torrente di Gad su fino a Iazer. 5 Passarono il Giordano e si accamparono ad Aroer, a destra della città che è in mezzo alla valle di Gad, e presso Iazer. 5 Passarono il Giordano e si accamparono ad Aroer, a destra della città che è in mezzo alla valle di Gad e verso Jazer.
6 Poi andarono in Gàlaad e nella terra degli Ittiti a Kades, andarono a Dan-Iaan e piegarono verso Sidone. 6 Poi andarono in Galaad e nel paese di Tatim-Odsi; poi andarono a Dan-Iaan e nei dintorni di Sidon; 6 Poi andarono a Galaad e nel paese di Tahtim-Hodsci; quindi andarono a Dan-Jaan e nei dintorni di Sidon.
7 Andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Evei e dei Cananei e finirono nel Negheb di Giuda a Bersabea. 7 andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Ivvei e dei Cananei, e finirono con la regione meridionale di Giuda, a Beer-Sceba. 7 Andarono anche alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Hivvei e dei Cananei, e giunsero nel mezzogiorno di Giuda, fino a Beer-Sceba.
8 Percorsero così tutto il territorio e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme. 8 Percorsero così tutto il paese, e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme. 8 Percorsero così tutto il paese e, in capo a nove mesi e venti giorni, fecero ritorno a Gerusalemme.
9 Ioab consegnò al re il totale del censimento del popolo: c’erano in Israele ottocentomila uomini abili in grado di maneggiare la spada; in Giuda cinquecentomila. 9 Ioab fornì al re la cifra del censimento del popolo; c’erano in Israele ottocentomila uomini forti, atti a portare le armi; e in Giuda, cinquecentomila. 9 Joab consegnò al re la cifra del censimento del popolo: c’erano in Israele ottocentomila uomini forti, idonei a maneggiare la spada, mentre gli uomini di Giuda erano cinquecentomila.
10 Ma dopo che ebbe contato il popolo, il cuore di Davide gli fece sentire il rimorso ed egli disse al Signore: «Ho peccato molto per quanto ho fatto; ti prego, Signore, togli la colpa del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza». 10 Dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, provò un rimorso al cuore, e disse al SIGNORE: «Ho gravemente peccato in quel che ho fatto; ma ora, o SIGNORE, perdona l’iniquità del tuo servo, perché ho agito con grande stoltezza». 10 Ma, dopo aver fatto il censimento del popolo, il cuore di Davide lo riprovò grandemente, e disse all’Eterno: «Ho gravemente peccato in ciò che ho fatto; ma ora, o Eterno, rimuovi l’iniquità del tuo servo, perché ho agito con grande stoltezza».
11 Al mattino, quando Davide si alzò, fu rivolta questa parola del Signore al profeta Gad, veggente di Davide: 11 Quando Davide si alzò la mattina, la parola del SIGNORE fu così rivolta al profeta Gad, il veggente di Davide: 11 Quando al mattino Davide si alzò, la parola dell’Eterno fu rivolta al profeta Gad, il veggente di Davide, dicendo:
12 «Va’ a riferire a Davide: Così dice il Signore: “Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò”». 12 «Va’ a dire a Davide: “Così dice il SIGNORE: Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò”». 12 «Va’ a dire a Davide: Così dice l’Eterno: “Io ti propongo tre cose: scegline per te una e quella ti farò”».
13 Gad venne dunque a Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi che vengano sette anni di carestia nella tua terra o tre mesi di fuga davanti al nemico che ti insegue o tre giorni di peste nella tua terra? Ora rifletti e vedi che cosa io debba riferire a chi mi ha mandato». 13 Gad andò dunque da Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi sette anni di carestia nel tuo paese, oppure tre mesi di fuga davanti ai tuoi nemici che t’inseguono, oppure tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa devo rispondere a col 13 Gad andò dunque da Davide a riferirgli la cosa e disse: «Vuoi che vengano per te sette anni di carestia nel tuo paese o tre mesi di fuga davanti ai tuoi nemici che t’inseguono, o tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi un po’ quale rispost
14 Davide rispose a Gad: «Sono in grande angustia! Ebbene, cadiamo nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini!». 14 Davide disse a Gad: «Io sono in una grande angoscia! Ebbene, cadiamo nelle mani del SIGNORE, perché le sue compassioni sono immense; ma che io non cada nelle mani degli uomini!» 14 Davide disse a Gad: «Mi trovo in grande angoscia! Cadiamo pure nelle mani dell’Eterno, perché le sue compassioni, sono grandi, ma che io non cada nelle mani degli uomini!».
15 Così il Signore mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da Dan a Bersabea morirono tra il popolo settantamila persone. 15 Così il SIGNORE mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da Dan a Beer-Sceba morirono settantamila persone del popolo. 15 Così l’Eterno mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato. Da Dan a Beer-Sceba morirono settantamila persone del popolo.
16 E quando l’angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per devastarla, il Signore si pentì di quel male e disse all’angelo devastatore del popolo: «Ora basta! Ritira la mano!». L’angelo del Signore si trovava presso l’aia di Araunà, il Gebuseo. 16 Come l’angelo stendeva la sua mano su Gerusalemme per distruggerla, il SIGNORE si pentì della calamità che egli aveva inflitta, e disse all’angelo che distruggeva il popolo: «Basta! ritira ora la tua mano!» L’angelo del SIGNORE si trovava presso l’aia di 16 Come l’angelo stendeva la sua mano su Gerusalemme per distruggerla, l’Eterno si rammaricò di quella calamità e disse all’angelo che sterminava il popolo: «Basta! Ora ritira la tua mano!». L’angelo dell’Eterno si trovava presso l’aia di Araunah, il Gebuse
17 Davide, vedendo l’angelo che colpiva il popolo, disse al Signore: «Io ho peccato, io ho agito male; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano venga contro di me e contro la casa di mio padre!». 17 Davide, vedendo l’angelo che colpiva il popolo, disse al SIGNORE: «Sono io che ho peccato; sono io che ho agito da empio; queste pecore che hanno fatto? La tua mano si volga dunque contro di me e contro la casa di mio padre!» 17 Quando Davide vide l’angelo che colpiva il popolo, disse all’Eterno: «Ecco, io ho peccato, io ho agito iniquamente, ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano perciò si volga contro di me e contro la casa di mio padre!».
18 Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: «Sali, innalza un altare al Signore nell’aia di Araunà, il Gebuseo». 18 Quel giorno Gad andò da Davide e gli disse: «Sali, erigi un altare al SIGNORE nell’aia di Arauna, il Gebuseo». 18 Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: «Sali e costruisci un altare all’Eterno nell’aia di Araunah, il Gebuseo».
19 Davide salì, secondo la parola di Gad, come il Signore aveva comandato. 19 Davide salì, secondo la parola di Gad, come il SIGNORE aveva comandato. 19 Così Davide salì, secondo la parola di Gad, come l’Eterno aveva comandato.
20 Araunà guardò e vide il re e i suoi servi dirigersi verso di lui. Araunà uscì e si prostrò davanti al re con la faccia a terra. 20 Arauna guardò e vide il re e i suoi servitori, che si dirigevano verso di lui; Arauna uscì e si prostrò davanti al re, con la faccia a terra. 20 Araunah guardò e vide il re e i suoi servi, che si dirigevano verso di lui allora Araunah uscì e si prostrò davanti; al re con la faccia a terra.
21 Poi Araunà disse: «Perché il re, mio signore, viene dal suo servo?». Davide rispose: «Per acquistare da te l’aia e costruire un altare al Signore, perché si allontani il flagello dal popolo». 21 Poi Arauna disse: «Perché il re mio signore viene dal suo servo?» Davide rispose: «Per comprare da te quest’aia e costruirvi un altare al SIGNORE, affinché il flagello cessi d’infierire sul popolo». 21 Poi Araunah disse: «Perché il re, mio signore, è venuto dal suo servo?». Davide rispose: «Per comprare da te quest’aia e costruirvi un altare all’Eterno, affinché la calamità sia allontanata dal popolo».
22 Araunà disse a Davide: «Il re, mio signore, prenda e offra quanto vuole! Ecco i giovenchi per l’olocausto; le trebbie e gli arnesi dei buoi serviranno da legna. 22 Arauna disse a Davide: «Il re, mio signore, prenda e offra quello che gli piacerà! Ecco i buoi per l’olocausto; gli attrezzi per trebbiare e i gioghi dei buoi serviranno da legna. 22 Araunah disse a Davide: «Il re mio signore prenda e offra ciò che gli piacerà! Ecco i buoi per l’olocausto; gli attrezzi per trebbiare e i gioghi dei buoi serviranno per legna.
23 Tutte queste cose, o re, Araunà te le regala». Poi Araunà disse al re: «Il Signore, tuo Dio, ti sia propizio!». 23 Tutte queste cose, o re, Arauna te le dà». Poi Arauna disse al re: «Il SIGNORE, il tuo Dio, ti sia propizio!» 23 O re, tutte queste cose Araunah le dona al re». Poi Araunah disse al re: «L’Eterno, il tuo DIO ti sia propizio!».
24 Ma il re rispose ad Araunà: «No, io acquisterò da te a pagamento e non offrirò olocausti gratuitamente al Signore, mio Dio». Davide acquistò l’aia e i buoi per cinquanta sicli d’argento. 24 Ma il re rispose ad Arauna: «No, io comprerò da te queste cose per il loro prezzo e non offrirò al SIGNORE, al mio Dio, olocausti che non mi costino nulla». Davide comprò l’aia e i buoi per cinquanta sicli d’argento; 24 Ma il re rispose ad Araunah: «No, io comprerò da te queste cose al prezzo che costano, e non offrirò all’Eterno, il mio DIO, olocausti che non mi costino nulla». Così Davide comprò l’aia ed i buoi per cinquanta sicli d’argento.
25 Quindi Davide costruì in quel luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Il Signore si mostrò placato verso la terra e il flagello si allontanò da Israele. 25 costruì là un altare al SIGNORE e offrì olocausti e sacrifici di riconoscenza. Così il SIGNORE fu placato verso il paese, e il flagello cessò d’infierire sul popolo. 25 Poi Davide costruì in quel luogo un altare all’Eterno e offrì olocausti e sacrifici di ringraziamento. Così l’Eterno diede ascolto alla preghiera fatta per il paese e la calamità fu allontanata dal popolo d’Israele.