Bibbia Comparata

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1 Rachele, vedendo che non le era concesso di dare figli a Giacobbe, divenne gelosa della sorella e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, se no io muoio!». 1 Rachele, vedendo che non partoriva figli a Giacobbe, invidiò sua sorella, e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, altrimenti muoio». 1 Quando Rachele vide che non dava figli a Giacobbe, diventò invidiosa di sua sorella e disse a Giacobbe: «Dammi dei figli altrimenti io muoio».
2 Giacobbe s’irritò contro Rachele e disse: «Tengo forse io il posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del grembo?». 2 Giacobbe s’irritò contro Rachele, e disse: «Sono forse io al posto di Dio che ti ha negato di essere feconda?» 2 Giacobbe si accese d’ira contro Rachele e disse: «Sto io forse al posto di DIO, che ti ha negato di avere figli?».
Gen 16,2
3 Allora ella rispose: «Ecco la mia serva Bila: unisciti a lei, partorisca sulle mie ginocchia cosicché, per mezzo di lei, abbia anch’io una mia prole». 3 Lei rispose: «Ecco la mia serva Bila; entra da lei; ella partorirà sulle mie ginocchia e per mezzo di lei, avrò anch’io dei figli». 3 Ella rispose: «Ecco la mia serva Bilhah; entra da lei, affinché ella partorisca sulle mie ginocchia; così per mezzo di lei potrò avere dei figli».
4 Così ella gli diede in moglie la propria schiava Bila e Giacobbe si unì a lei. 4 Ella gli diede la sua serva Bila per moglie, e Giacobbe si unì a lei. 4 Così ella gli diede per moglie la propria serva Bilhah, e Giacobbe entrò da lei.
5 Bila concepì e partorì a Giacobbe un figlio. 5 Bila concepì e partorì un figlio a Giacobbe. 5 E Bilhah concepì e partorì un figlio a Giacobbe.
6 Rachele disse: «Dio mi ha fatto giustizia e ha anche ascoltato la mia voce, dandomi un figlio». Per questo ella lo chiamò Dan. 6 Rachele disse: «Dio mi ha reso giustizia, ha anche ascoltato la mia voce e mi ha dato un figlio». Perciò lo chiamò Dan. 6 Allora Rachele disse: «DIO mi ha fatto giustizia; egli ha pure ascoltato la mia voce e mi ha dato un figlio». Perciò gli pose nome Dan.
7 Bila, la schiava di Rachele, concepì ancora e partorì a Giacobbe un secondo figlio. 7 Bila, serva di Rachele, concepì ancora e partorì a Giacobbe un secondo figlio. 7 Poi Bilhah, serva di Rachele, concepì nuovamente e partorì a Giacobbe un secondo figlio.
8 Rachele disse: «Ho sostenuto contro mia sorella lotte tremende e ho vinto!». E lo chiamò Nèftali. 8 Rachele disse: «Ho sostenuto contro mia sorella lotte straordinarie e ho vinto». Perciò lo chiamò Neftali. 8 Rachele allora disse: «Ho combattuto grandi lotte con mia sorella e ho vinto». Perciò lo chiamò Neftali.
9 Allora Lia, vedendo che aveva cessato di aver figli, prese la propria schiava Zilpa e la diede in moglie a Giacobbe. 9 Lea, vedendo che aveva cessato d’aver figli, prese la sua serva Zilpa e la diede a Giacobbe per moglie. 9 Or Lea, vedendo che aveva cessato di avere figli, prese la sua serva Zilpah e la diede in moglie a Giacobbe.
10 Zilpa, la schiava di Lia, partorì a Giacobbe un figlio. 10 Zilpa, serva di Lea, partorì un figlio a Giacobbe. 10 Così Zilpah, serva di Lea, partorì un figlio a Giacobbe.
11 Lia esclamò: «Per fortuna!» e lo chiamò Gad. 11 E Lea disse: «Che fortuna!» E lo chiamò Gad. 11 E Lea disse: «Che fortuna!». E lo chiamò Gad.
12 Zilpa, la schiava di Lia, partorì un secondo figlio a Giacobbe. 12 Poi Zilpa, serva di Lea, partorì a Giacobbe un secondo figlio. 12 Poi Zilpah, serva di Lea, partorì a Giacobbe un secondo figlio.
13 Lia disse: «Per mia felicità! Certamente le donne mi chiameranno beata». E lo chiamò Aser. 13 Lea disse: «Sono felice! perché le fanciulle mi chiameranno beata». Perciò lo chiamò Ascer. 13 E Lea disse: «Quanto sono felice! Poiché le donne mi chiameranno beata». Perciò gli pose nome Ascer.
14 Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò delle mandragore, che portò alla madre Lia. Rachele disse a Lia: «Dammi un po’ delle mandragore di tuo figlio». 14 Ruben uscì al tempo della mietitura del grano e trovò nei campi delle mandragole, che portò a Lea sua madre. Allora Rachele disse a Lea: «Ti prego, dammi delle mandragole di tuo figlio!» 14 Al tempo della mietitura del grano, Ruben uscì e trovò nei campi delle mandragore, e le portò a Lea sua madre. Allora Rachele disse a Lea: «Deh, dammi delle mandragore di tuo figlio!».
15 Ma Lia rispose: «Ti sembra poco avermi portato via il marito, perché ora tu voglia portare via anche le mandragore di mio figlio?». Riprese Rachele: «Ebbene, Giacobbe si corichi pure con te questa notte, ma dammi in cambio le mandragore di tuo figlio». 15 Ma Lea rispose: «Ti pare poco avermi tolto il marito, che mi vuoi togliere anche le mandragole di mio figlio?» E Rachele disse: «Ebbene, si corichi pure con te questa notte, in compenso delle mandragole di tuo figlio». 15 Ella le rispose: «Ti pare poca cosa l’aver preso mio marito, che ora vuoi prendere anche le mandragore di mio figlio?». Rachele disse: «Ebbene, in compenso delle mandragore di tuo figlio, questa notte egli si coricherà con te».
16 La sera, quando Giacobbe arrivò dalla campagna, Lia gli uscì incontro e gli disse: «Da me devi venire, perché io ho pagato il diritto di averti con le mandragore di mio figlio». Così egli si coricò con lei quella notte. 16 Come Giacobbe, sul far della sera, se ne tornava nei campi, Lea uscì a incontrarlo, e gli disse: «Vieni da me, perché ti ho preso per me con le mandragole di mio figlio». Ed egli si coricò con lei quella notte. 16 Quando alla sera Giacobbe rientrò dai campi, Lea uscì a incontrarlo e gli disse: «Devi entrare da me, perché io ti ho accaparrato con le mandragore di mio figlio». Così, quella notte, egli si coricò con lei.
17 Il Signore esaudì Lia, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio. 17 Dio esaudì Lea, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio. 17 Così DIO esaudì Lea, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figlio.
18 Lia disse: «Dio mi ha dato il mio salario, perché ho dato la mia schiava a mio marito». E lo chiamò Ìssacar. 18 E lei disse: «Dio mi ha ricompensata, perché ho dato la mia serva a mio marito». E lo chiamò Issacar. 18 Ed ella disse: «DIO mi ha dato la mia ricompensa, perché ho dato la mia serva a mio marito». E lo chiamò Issacar.
19 Lia concepì e partorì ancora un sesto figlio a Giacobbe. 19 Lea concepì ancora e partorì a Giacobbe un sesto figlio. 19 Poi Lea concepì nuovamente, e partorì a Giacobbe un sesto figlio.
20 Lia disse: «Dio mi ha fatto un bel regalo: questa volta mio marito mi preferirà, perché gli ho partorito sei figli». E lo chiamò Zàbulon. 20 E Lea disse: «Dio mi ha fatto un bel regalo; questa volta mio marito abiterà con me, perché gli ho partorito sei figli». E lo chiamò Zabulon. 20 Allora Lea disse: «DIO mi ha dotata di una buona dote; questa volta mio marito abiterà con me, perché gli ho partorito sei figli». E gli pose nome Zabulon.
21 In seguito partorì una figlia e la chiamò Dina. 21 Poi partorì una figlia, e la chiamò Dina. 21 Poi partorì una figlia e la chiamò Dina.
22 Dio si ricordò anche di Rachele; Dio la esaudì e la rese feconda. 22 Dio si ricordò anche di Rachele; Dio l’esaudì e la rese feconda. 22 DIO si ricordò anche di Rachele; e DIO la esaudì e la rese fruttifera;
23 Ella concepì e partorì un figlio e disse: «Dio ha tolto il mio disonore». 23 Ella concepì e partorì un figlio, e disse: «Dio ha tolto la mia vergogna». 23 così ella concepì e partorì un figlio, e disse: «DIO ha rimosso il mio disonore».
24 E lo chiamò Giuseppe, dicendo: «Il Signore mi aggiunga un altro figlio!». 24 E lo chiamò Giuseppe, dicendo: «Il SIGNORE mi aggiunga un altro figlio». 24 E lo chiamò Giuseppe, dicendo: «L’Eterno mi aggiunga un altro figlio».
25 Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Làbano: «Lasciami andare e tornare a casa mia, nella mia terra. 25 Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Labano: «Lasciami partire, perché io vada a casa mia, nel mio paese. 25 Dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Labano: «Permettimi di partire, perché me ne vada a casa mia, nel mio paese.
26 Dammi le mogli, per le quali ti ho servito, e i miei bambini, perché possa partire: tu conosci il servizio che ti ho prestato». 26 Dammi le mie mogli per le quali ti ho servito, i miei figli, e lasciami andare, poiché tu conosci il servizio che ti ho prestato». 26 Dammi le mie mogli e i miei figli, per cui ti ho servito e lasciami andare; poiché tu ben conosci il servizio che ti ho prestato».
27 Gli disse Làbano: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi… Per divinazione ho saputo che il Signore mi ha benedetto per causa tua». 27 Labano gli disse: «Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, rimani; giacché credo di indovinare che il SIGNORE mi ha benedetto per amor tuo». 27 Ma Labano gli disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, rimani, perché ho toccato con mano che l’Eterno mi ha benedetto per causa tua».
28 E aggiunse: «Fissami il tuo salario e te lo darò». 28 Poi disse: «Fissami il tuo salario e te lo darò». 28 Poi disse: «Fissami il tuo salario e te lo darò».
29 Gli rispose: «Tu stesso sai come ti ho servito e quanto sono cresciuti i tuoi averi per opera mia. 29 Giacobbe gli rispose: «Tu sai in che modo ti ho servito e quello che è diventato il tuo bestiame nelle mie mani. 29 Giacobbe gli rispose: «Tu sai in che modo ti ho servito, e cosa sia accaduto al tuo bestiame nelle mie mani.
30 Perché il poco che avevi prima della mia venuta è aumentato oltre misura, e il Signore ti ha benedetto sui miei passi. Ma ora, quando lavorerò anch’io per la mia casa?». 30 Infatti quello che avevi prima della mia venuta era poco, ma ora si è molto accresciuto. Il SIGNORE ti ha benedetto dovunque io ho messo il piede. Ora, quando lavorerò anch’io per la mia casa?» 30 Poiché quel che avevi prima che io venissi era poco, ma ora si è grandemente accresciuto; e l’Eterno ti ha benedetto dovunque io sono stato. Ma ora quando lavorerò anche per la mia casa?».
31 Riprese Làbano: «Che cosa ti devo dare?». Giacobbe rispose: «Non mi devi nulla; se tu farai per me quanto ti dico, ritornerò a pascolare il tuo gregge e a custodirlo. 31 Labano gli disse: «Che cosa ti devo dare?» Giacobbe rispose: «Non darmi nulla; se acconsenti a quello che sto per dirti, io pascolerò di nuovo le tue greggi e ne avrò cura. 31 Labano disse: «Che cosa ti devo dare». Giacobbe rispose: «Non mi devi dare niente; se farai ciò che sto per dirti, rimarrò a pascolare le tue greggi e a prenderne cura.
32 Oggi passerò fra tutto il tuo bestiame; tu metti da parte ogni capo di colore scuro tra le pecore e ogni capo chiazzato e punteggiato tra le capre: sarà il mio salario. 32 Passerò quest’oggi in mezzo a tutte le tue greggi, mettendo da parte ogni agnello nero tra le pecore, ogni agnello macchiato e vaiolato; e tra le capre, le vaiolate e le macchiate. Quello sarà il mio salario. 32 Passerò quest’oggi in mezzo a tutte le tue greggi e metterò da parte tutti gli animali chiazzati e punteggiati e tutti quelli neri fra gli agnelli, e i capi chiazzati e punteggiati fra le capre. E questi animali saranno il mio salario.
33 In futuro la mia stessa onestà risponderà per me; quando verrai a verificare il mio salario, ogni capo che non sarà punteggiato o chiazzato tra le capre e di colore scuro tra le pecore, se si troverà presso di me sarà come rubato». 33 Così da ora innanzi la mia giustizia parlerà per me in tua presenza quando verrai ad accertare il mio salario: tutto ciò che non sarà macchiato o vaiolato fra le capre e nero tra gli agnelli, sarà rubato, se si troverà presso di me». 33 Così d’ora in avanti sarà la mia onestà a rispondere davanti a te per me, quando verrai a controllare il mio salario: ogni capo che non sarà chiazzato o punteggiato fra le capre e nero fra gli agnelli sarà considerato rubato, se si troverà presso di me».
34 Làbano disse: «Bene, sia come tu hai detto!». 34 Labano disse: «Ebbene, sia come tu dici!» 34 Labano disse: «Bene, sia come tu dici!».
35 In quel giorno mise da parte i capri striati e chiazzati e tutte le capre punteggiate e chiazzate, ogni capo che aveva del bianco, e ogni capo di colore scuro tra le pecore. Li affidò ai suoi figli 35 Quello stesso giorno mise da parte i becchi striati e vaiolati e tutte le capre macchiate o vaiolate, tutto quello che aveva del bianco e tutto quello che era nero fra gli agnelli, e li affidò ai suoi figli. 35 E quello stesso giorno mise da parte i capri striati e punteggiati e tutte le capre chiazzate e punteggiate, ogni capo in cui c’era del bianco e ogni capo nero fra le pecore e li affidò ai suoi figli.
36 e stabilì una distanza di tre giorni di cammino tra sé e Giacobbe, mentre Giacobbe pascolava l’altro bestiame di Làbano. 36 Labano frappose la distanza di tre giornate di cammino tra sé e Giacobbe; Giacobbe pascolava il rimanente delle greggi di Labano. 36 E Labano frappose la distanza di tre giornate di cammino fra sé e Giacobbe; e Giacobbe pascolava il rimanente delle greggi di Labano.
37 Ma Giacobbe prese rami freschi di pioppo, di mandorlo e di platano, ne intagliò la corteccia a strisce bianche, mettendo a nudo il bianco dei rami. 37 Giacobbe prese dei rami verdi di pioppo, di mandorlo e di platano e vi fece delle scortecciature bianche, mettendo allo scoperto il bianco dei rami. 37 Or Giacobbe prese delle verghe verdi di pioppo, di mandorlo e di platano; vi fece delle scortecciature bianche, mettendo allo scoperto il bianco delle verghe.
38 Mise i rami così scortecciati nei canaletti agli abbeveratoi dell’acqua, dove veniva a bere il bestiame, bene in vista per le bestie che andavano in calore quando venivano a bere. 38 Poi collocò i rami, che aveva scortecciati, nei rigagnoli, negli abbeveratoi dove le pecore venivano a bere, proprio davanti alle pecore, ed esse entravano in calore quando venivano a bere. 38 Poi collocò le verghe che aveva scortecciate, in vista delle pecore nei trogoli, cioè negli abbeveratoi, dove le greggi venivano a bere; e gli animali entravano in calore quando venivano a bere.
39 Così le bestie andarono in calore di fronte ai rami e le capre figliarono capretti striati, punteggiati e chiazzati. 39 Le pecore dunque entravano in calore presso quei rami e figliavano agnelli striati, macchiati e vaiolati. 39 Così gli animali entravano in calore davanti alle verghe e figliavano agnelli striati, chiazzati e punteggiati.
40 Quanto alle pecore, Giacobbe le separò e fece sì che le bestie avessero davanti a loro gli animali striati e tutti quelli di colore scuro del gregge di Làbano. E i branchi che si era così formato per sé, non li mise insieme al gregge di Làbano. 40 Poi Giacobbe metteva da parte questi agnelli e faceva volgere gli occhi delle pecore verso tutto quello che era striato e tutto quello che era nero nel gregge di Labano. Egli si formò così delle greggi a parte, che non unì alle greggi di Labano. 40 Poi Giacobbe metteva da parte questi agnelli e faceva volgere gli occhi delle greggi verso gli animali striati e tutti quelli di colore nero nel gregge di Labano. Egli si formò così delle greggi a parte, che non mise con le greggi di Labano.
41 Ogni qualvolta andavano in calore bestie robuste, Giacobbe metteva i rami nei canaletti in vista delle bestie, per farle concepire davanti ai rami. 41 Tutte le volte che le pecore vigorose del gregge entravano in calore, Giacobbe metteva i rami nei rigagnoli, sotto gli occhi delle pecore, perché le pecore entrassero in calore vicino a quei rami; 41 Or avveniva che tutte le volte che gli animali vigorosi del gregge entravano in calore, Giacobbe metteva le verghe nei trogoli in vista delle pecore, perché le pecore entrassero in calore vicino alle verghe;
42 Quando invece le bestie erano deboli, non li metteva. Così i capi di bestiame deboli erano per Làbano e quelli robusti per Giacobbe. 42 ma quando le pecore erano deboli, non ve le metteva; così gli agnelli deboli erano di Labano e i vigorosi di Giacobbe. 42 ma quando gli animali del gregge erano deboli, non ve le metteva; così gli agnelli deboli erano di Labano e i vigorosi di Giacobbe.
43 Egli si arricchì oltre misura e possedette greggi in grande quantità, schiave e schiavi, cammelli e asini. 43 Quest’uomo diventò ricchissimo, ed ebbe greggi numerose, serve, servi, cammelli e asini. 43 In questo modo egli diventò grandemente ricco ed ebbe un gran numero di greggi, serve, servi, cammelli e asini.