RIFERIMENTI |
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| NUOVA CEI |
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| NUOVA RIVEDUTA |
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| NUOVA DIODATI |
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1 Quando Sanballàt, Tobia e Ghesem, l’Arabo, e gli altri nostri nemici sentirono che io avevo edificato le mura e che non vi era più rimasta alcuna breccia, sebbene a quel momento ancora non avessi messo i battenti alle porte, |
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1 Quando Samballat, Tobia e Ghesem, l’Arabo, e gli altri nostri nemici ebbero udito che avevo ricostruito le mura e che non c’era più rimasta nessuna breccia, sebbene allora non avessi ancora messo i battenti alle porte, |
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1 Quando Sanballat, Tobiah e Ghescem l’Arabo e gli altri nostri nemici seppero che io avevo ricostruito le mura e che non vi era più rimasta alcuna breccia (quantunque allora non avessi ancora messo i battenti alle porte), |
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2 Sanballàt e Ghesem mi mandarono a dire: «Vieni, incontriamoci a Chefirìm, nella valle di Ono». Essi pensavano di farmi del male. |
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2 Samballat e Ghesem mi mandarono a dire: «Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono». Essi volevano farmi del male. |
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2 Sanballat e Ghescem mi mandarono a dire: «Vieni e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono». Essi però pensavano di farmi del male. |
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3 Ma io inviai loro messaggeri a dire: «Sto facendo un gran lavoro e non posso scendere: perché dovrebbe interrompersi il lavoro, mentre io lo lascio per scendere da voi?». |
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3 Io mandai loro dei messaggeri per dire: «Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Il lavoro rimarrebbe sospeso se io lo lasciassi per scendere da voi». |
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3 Così io mandai loro dei messaggeri a dire: «Sto facendo un grande lavoro e non posso scendere. Perché si dovrebbe interrompere il lavoro, mentre io lo lascio per scendere da voi?». |
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4 Essi mandarono quattro volte a dirmi la stessa cosa e io risposi nello stesso modo. |
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4 Quattro volte essi mandarono a dirmi la stessa cosa, e io risposi loro allo stesso modo. |
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4 Per ben quattro volte essi mi mandarono a dire la stessa cosa, e io risposi loro nello stesso modo. |
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5 Allora Sanballàt, per la quinta volta, mi mandò a dire la stessa cosa per mezzo del suo servo, che aveva in mano una lettera aperta, |
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5 Allora Samballat mi mandò a dire la stessa cosa una quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta, |
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5 Allora Sanballat mi mandò il suo servo a dirmi la stessa cosa per la quinta volta con in mano una lettera aperta, |
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6 nella quale stava scritto: «Si sente dire fra queste nazioni, e Gasmu lo afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi e perciò tu costruisci le mura e, secondo queste voci, tu diventeresti loro re |
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6 nella quale stava scritto: «Corre voce fra queste popolazioni, e Gasmu l’afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu dovresti diventare loro re, |
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6 nella quale stava scritto: «Corre voce fra le nazioni, e Gashmu l’afferma, che tu e i Giudei tramate di ribellarvi perciò, secondo queste voci, tu stai ricostruendo le mura, per diventare il loro re, |
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7 e avresti inoltre stabilito profeti, perché proclamino di te a Gerusalemme: “Vi è un re in Giuda!”. Ora questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque e consultiamoci insieme». |
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7 e avresti perfino costituito dei profeti per farti proclamare re di Giuda a Gerusalemme. Questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque, e parliamone assieme». |
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7 e avresti persino stabilito dei profeti per fare la tua proclamazione a Gerusalemme, dicendo: “C’è un re in Giuda! Ora, queste cose saranno riferite al re. Perciò vieni e consultiamoci assieme». |
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8 Ma io gli feci rispondere: «Non è come tu dici. Tu inventi!». |
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8 Io gli feci rispondere: «Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!» |
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8 Ma io gli mandai a dire: «Le cose non stanno come tu vai dicendo, ma tu le inventi nella tua stessa mente». |
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9 Tutta quella gente infatti ci voleva impaurire e diceva: «Le loro mani desisteranno e il lavoro non si farà». Io invece irrobustii le mie mani! |
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9 Tutta quella gente voleva impaurirci e diceva: «Perderanno il coraggio e il lavoro non si farà più». Ma ora, o Dio, fortificami! |
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9 Tutta quella gente infatti voleva farci paura e diceva: «Le loro mani lasceranno il lavoro che rimarrà incompiuto». Ora perciò, o DIO, fortifica le mie mani! |
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10 Io andai a casa di Semaià, figlio di Delaià, figlio di Meetabèl, perché era impedito; egli disse: «Troviamoci insieme nel tempio, dentro il santuario, e chiudiamo le porte del santuario, perché verranno ad ucciderti; di notte verranno ad ucciderti». |
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10 Io andai a casa di Semaia, figlio di Delaia, figlio di Metabeel. Or egli se ne stava rinchiuso là. E mi disse: «Troviamoci assieme nella casa di Dio, dentro il tempio; e chiudiamo le porte del tempio; perché essi verranno a ucciderti, e verranno a uccide |
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10 Io andai allora a casa di Scemaiah, figlio di Delaiah, figlio di Mehetabeel, che si era rinchiuso là dentro; egli mi disse: «Troviamoci assieme nella casa di DIO, dentro il tempio, e chiudiamo le porte del tempio, perché verranno ad ucciderti; essi verra |
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11 Ma io risposi: «Un uomo come me può darsi alla fuga? E chi nella mia condizione entrerebbe nel santuario per salvare la vita? No, non entrerò». |
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11 Ma io risposi: «Un uomo come me si dà forse alla fuga? Un uomo come me potrebbe entrare nel tempio e vivere? No, io non vi entrerò». |
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11 Ma io risposi: «Può un uomo come me darsi alla fuga? Potrebbe un uomo simile a me entrare nel tempio per salvare la vita? No, io non entrerò». |
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12 Compresi che non era mandato da Dio, ma aveva pronunciato quella profezia a mio danno, perché Tobia e Sanballàt l’avevano pagato. |
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12 Io compresi che egli non era mandato da Dio, ma aveva pronunziato quella profezia contro di me, perché Tobia e Samballat lo avevano pagato. |
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12 Compresi poi che DIO non l’aveva mandato, ma aveva pronunciato quella profezia contro di me, perché Tobiah e Sanballat l’avevano pagato. |
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13 Era stato pagato per impaurirmi e indurmi ad agire in quel modo e a peccare, così avrebbero avuto un capo di accusa per screditarmi. |
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13 Lo avevano pagato per impaurirmi e spingermi ad agire a quel modo e a peccare, per avere un precedente che mi causasse una cattiva reputazione e il disonore. |
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13 Era stato pagato proprio per questo: per farmi paura e indurmi ad agire in quel modo e a peccare, e così acquistare una cattiva fama e coprirmi di vergogna. |
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14 Mio Dio, ricòrdati di Tobia e di Sanballàt, per queste loro opere, e anche della profetessa Noadia e degli altri profeti che cercavano di spaventarmi! |
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14 O mio Dio, ricòrdati di Tobia, di Samballat, e di queste loro opere! Ricòrdati anche della profetessa Noadia e degli altri profeti che hanno cercato di spaventarmi! |
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14 O mio DIO, ricordati di Tobiah e di Sanballat, per queste loro opere, e anche della profetessa Noadiah e degli altri profeti che hanno cercato di spaventarmi! |
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15 Le mura furono condotte a termine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni. |
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15 Le mura furono portate a termine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni. |
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15 Or le mura furono condotte a termine il venticinquesimo giorno del mese di Elul, in cinquantadue giorni. |
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16 Quando lo seppero, tutti i nostri nemici ebbero paura, tutte le nazioni che stavano intorno a noi si sentirono molto umiliate e dovettero riconoscere che quest’opera si era compiuta per l’intervento del nostro Dio. |
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16 E quando tutti i nostri nemici lo seppero, tutte le nazioni circostanti furono prese da timore, e provarono una grande umiliazione perché riconobbero che questa opera si era compiuta con l’aiuto del nostro Dio. |
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16 Quando tutti i nostri nemici lo vennero a sapere e tutte le nazioni che ci stavano attorno lo videro, si sentirono grandemente abbattuti, perché si resero conto che quest’opera si era compiuta con l’aiuto del nostro DIO. |
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17 In quei giorni i notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia e da Tobia ne ricevevano; |
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17 In quei giorni, anche dei notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia, e ne ricevevano da Tobia, |
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17 In quei giorni anche i notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobiah, e ne ricevevano da Tobiah. |
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18 infatti molti in Giuda erano suoi alleati, perché egli era genero di Secania, figlio di Arach, e suo figlio Giovanni aveva sposato la figlia di Mesullàm, figlio di Berechia. |
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18 poiché molti in Giuda gli erano legati per giuramento perché egli era genero di Secania figlio di Ara, e Iocanan, suo figlio, aveva sposato la figlia di Mesullam, figlio di Berechia. |
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18 Molti in Giuda erano infatti legati a lui con giuramento, perché egli era genero di Scekaniah figlio di Arah, e suo figlio Jehohanan aveva sposato la figlia di Meshullam, figlio di Berekiah. |
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19 Anche in mia presenza parlavano bene di lui e gli riferivano le mie parole, mentre Tobia mandava lettere per intimorirmi. , |
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19 Essi dicevano bene di lui perfino in mia presenza, e gli riferivano le mie parole. E Tobia mandava lettere per impaurirmi. , |
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19 Anche in mia presenza parlavano bene di lui e gli riferivano le mie parole. E Tobiah mandava lettere per spaventarmi. , |