RIFERIMENTI |
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| NUOVA CEI |
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| NUOVA RIVEDUTA |
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| NUOVA DIODATI |
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1 Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme. |
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1 Parole dell’Ecclesiaste, figlio di Davide, re di Gerusalemme. |
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1 Le parole del Predicatore, figlio di Davide, re di Gerusalemme. |
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2 Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. |
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2 Vanità delle vanità, dice l’Ecclesiaste, vanità delle vanità, tutto è vanità. |
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2 «Vanità delle vanità», dice il Predicatore; |
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3 Quale guadagno viene all’uomo per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole? |
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3 Che profitto ha l’uomo di tutta la fatica che sostiene sotto il sole? |
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3 «Vanità delle vanità; tutto è vanità». Che vantaggio ha l’uomo da tutta la sua fatica in cui si affatica sotto il sole? |
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4 Una generazione se ne va e un’altra arriva, ma la terra resta sempre la stessa. |
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4 Una generazione se ne va, un’altra viene, e la terra sussiste per sempre. |
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4 Una generazione va, una generazione viene, ma la terra rimane in eterno. |
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5 Il sole sorge, il sole tramonta e si affretta a tornare là dove rinasce. |
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5 Anche il sole sorge, poi tramonta, e si affretta verso il luogo da cui sorgerà di nuovo. |
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5 Anche il sole sorge e poi tramonta, e si affretta verso il luogo da dove sorge di nuovo. |
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6 Il vento va verso sud e piega verso nord. Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento. |
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6 Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. |
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6 Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; gira e rigira continuamente e ritorna a fare gli stessi giri. |
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7 Tutti i fiumi scorrono verso il mare, eppure il mare non è mai pieno: al luogo dove i fiumi scorrono, continuano a scorrere. |
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7 Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie; al luogo dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre. |
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7 Tutti i fiumi corrono al mare, ma il mare non si riempie mai; al luogo da cui i fiumi provengono, là essi ritornano nuovamente. |
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8 Tutte le parole si esauriscono e nessuno è in grado di esprimersi a fondo. Non si sazia l’occhio di guardare né l’orecchio è mai sazio di udire. |
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8 Ogni cosa è in travaglio, più di quanto l’uomo possa dire; l’occhio non si sazia mai di vedere e l’orecchio non è mai stanco di udire. |
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8 Tutte le cose richiedono fatica, più di quel che l’uomo possa dire, l’occhio non si sazia mai di guardare, né l’orecchio è mai sazio di udire. |
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9 Quel che è stato sarà e quel che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole. |
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9 Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà; non c’è nulla di nuovo sotto il sole. |
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9 Quello che è stato è quel che sarà; quello che è stato fatto è quel che si farà; non c’è nulla di nuovo sotto il sole. |
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10 C’è forse qualcosa di cui si possa dire: «Ecco, questa è una novità»? Proprio questa è già avvenuta nei secoli che ci hanno preceduto. |
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10 C’è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questo è nuovo?» Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto. |
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10 C’è qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questo è nuovo!»? Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto. |
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11 Nessun ricordo resta degli antichi, ma neppure di coloro che saranno si conserverà memoria presso quelli che verranno in seguito. |
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11 Non rimane memoria delle cose d’altri tempi; così di quanto succederà in seguito non rimarrà memoria fra quelli che verranno più tardi. |
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11 Non rimane alcun ricordo delle cose passate, e così non rimarrà alcun ricordo delle cose che accadranno tra coloro che verranno in seguito. |
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12 Io, Qoèlet, fui re d’Israele a Gerusalemme. |
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12 Io, l’Ecclesiaste, sono stato re d’Israele a Gerusalemme, |
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12 Io, il Predicatore, sono stato re d’Israele, in Gerusalemme, |
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13 Mi sono proposto di ricercare ed esplorare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. Questa è un’occupazione gravosa che Dio ha dato agli uomini, perché vi si affatichino. |
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13 e ho applicato il cuore a cercare e a investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo: occupazione penosa, che Dio ha data ai figli degli uomini perché vi si affatichino. |
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13 e ho applicato il mio cuore a cercare e a investigare con sapienza tutto ciò che si fa sotto il cielo; questa è un’occupazione penosa, che DIO ha dato ai figli degli uomini perché vi si affatichino. |
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14 Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento. |
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14 Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento. |
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14 Io ho visto tutte le cose che si fanno sotto il sole; ed ecco tutto è vanità e un cercare di afferrare il vento. |
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15 Ciò che è storto non si può raddrizzare e quel che manca non si può contare. |
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15 Ciò che è storto non può essere raddrizzato, ciò che manca non può essere contato. |
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15 Ciò che è storto non si può raddrizzare e ciò che manca non si può contare. |
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16 Pensavo e dicevo fra me: «Ecco, io sono cresciuto e avanzato in sapienza più di quanti regnarono prima di me a Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza». |
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16 Io ho detto, parlando in cuor mio: «Ecco io ho acquistato maggiore saggezza di tutti quelli che hanno regnato prima di me a Gerusalemme; sì, il mio cuore ha posseduto molta saggezza e molta scienza». |
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16 Io ho parlato col mio cuore, dicendo: «Ecco, io ho ottenuto grandezza e acquistato maggiore sapienza di tutti quelli che hanno regnato prima di me in Gerusalemme e il mio cuore ha visto molta sapienza e conoscenza». |
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17 Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho capito che anche questo è un correre dietro al vento. |
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17 Ho applicato il cuore a conoscere la saggezza, e a conoscere la follia e la stoltezza; ho riconosciuto che anche questo è un correre dietro al vento. |
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17 E ho applicato il mio cuore a conoscere la sapienza, come pure a conoscere la follia e la stoltezza; e ho compreso che anche questo è un cercare di afferrare il vento. |
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18 Infatti: molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere aumenta il dolore. , |
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18 Infatti, dov’è molta saggezza c’è molto affanno, e chi accresce la sua scienza accresce il suo dolore. , |
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18 Poiché dove c’è molta sapienza c’è molto affanno e chi aumenta la conoscenza, aumenta il dolore. , |