Bibbia Comparata

Riferimento: Qo 1,2 Capitolo successivo
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1 Parole di Qoèlet, figlio di Davide, re a Gerusalemme. 1 Parole dell’Ecclesiaste, figlio di Davide, re di Gerusalemme. 1 Le parole del Predicatore, figlio di Davide, re di Gerusalemme.
2 Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. 2 Vanità delle vanità, dice l’Ecclesiaste, vanità delle vanità, tutto è vanità. 2 «Vanità delle vanità», dice il Predicatore;
3 Quale guadagno viene all’uomo per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole? 3 Che profitto ha l’uomo di tutta la fatica che sostiene sotto il sole? 3 «Vanità delle vanità; tutto è vanità». Che vantaggio ha l’uomo da tutta la sua fatica in cui si affatica sotto il sole?
4 Una generazione se ne va e un’altra arriva, ma la terra resta sempre la stessa. 4 Una generazione se ne va, un’altra viene, e la terra sussiste per sempre. 4 Una generazione va, una generazione viene, ma la terra rimane in eterno.
5 Il sole sorge, il sole tramonta e si affretta a tornare là dove rinasce. 5 Anche il sole sorge, poi tramonta, e si affretta verso il luogo da cui sorgerà di nuovo. 5 Anche il sole sorge e poi tramonta, e si affretta verso il luogo da dove sorge di nuovo.
6 Il vento va verso sud e piega verso nord. Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento. 6 Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. 6 Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; gira e rigira continuamente e ritorna a fare gli stessi giri.
7 Tutti i fiumi scorrono verso il mare, eppure il mare non è mai pieno: al luogo dove i fiumi scorrono, continuano a scorrere. 7 Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie; al luogo dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre. 7 Tutti i fiumi corrono al mare, ma il mare non si riempie mai; al luogo da cui i fiumi provengono, là essi ritornano nuovamente.
8 Tutte le parole si esauriscono e nessuno è in grado di esprimersi a fondo. Non si sazia l’occhio di guardare né l’orecchio è mai sazio di udire. 8 Ogni cosa è in travaglio, più di quanto l’uomo possa dire; l’occhio non si sazia mai di vedere e l’orecchio non è mai stanco di udire. 8 Tutte le cose richiedono fatica, più di quel che l’uomo possa dire, l’occhio non si sazia mai di guardare, né l’orecchio è mai sazio di udire.
9 Quel che è stato sarà e quel che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole. 9 Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà; non c’è nulla di nuovo sotto il sole. 9 Quello che è stato è quel che sarà; quello che è stato fatto è quel che si farà; non c’è nulla di nuovo sotto il sole.
10 C’è forse qualcosa di cui si possa dire: «Ecco, questa è una novità»? Proprio questa è già avvenuta nei secoli che ci hanno preceduto. 10 C’è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questo è nuovo?» Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto. 10 C’è qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questo è nuovo!»? Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto.
11 Nessun ricordo resta degli antichi, ma neppure di coloro che saranno si conserverà memoria presso quelli che verranno in seguito. 11 Non rimane memoria delle cose d’altri tempi; così di quanto succederà in seguito non rimarrà memoria fra quelli che verranno più tardi. 11 Non rimane alcun ricordo delle cose passate, e così non rimarrà alcun ricordo delle cose che accadranno tra coloro che verranno in seguito.
12 Io, Qoèlet, fui re d’Israele a Gerusalemme. 12 Io, l’Ecclesiaste, sono stato re d’Israele a Gerusalemme, 12 Io, il Predicatore, sono stato re d’Israele, in Gerusalemme,
13 Mi sono proposto di ricercare ed esplorare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo. Questa è un’occupazione gravosa che Dio ha dato agli uomini, perché vi si affatichino. 13 e ho applicato il cuore a cercare e a investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo: occupazione penosa, che Dio ha data ai figli degli uomini perché vi si affatichino. 13 e ho applicato il mio cuore a cercare e a investigare con sapienza tutto ciò che si fa sotto il cielo; questa è un’occupazione penosa, che DIO ha dato ai figli degli uomini perché vi si affatichino.
14 Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento. 14 Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento. 14 Io ho visto tutte le cose che si fanno sotto il sole; ed ecco tutto è vanità e un cercare di afferrare il vento.
15 Ciò che è storto non si può raddrizzare e quel che manca non si può contare. 15 Ciò che è storto non può essere raddrizzato, ciò che manca non può essere contato. 15 Ciò che è storto non si può raddrizzare e ciò che manca non si può contare.
16 Pensavo e dicevo fra me: «Ecco, io sono cresciuto e avanzato in sapienza più di quanti regnarono prima di me a Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza». 16 Io ho detto, parlando in cuor mio: «Ecco io ho acquistato maggiore saggezza di tutti quelli che hanno regnato prima di me a Gerusalemme; sì, il mio cuore ha posseduto molta saggezza e molta scienza». 16 Io ho parlato col mio cuore, dicendo: «Ecco, io ho ottenuto grandezza e acquistato maggiore sapienza di tutti quelli che hanno regnato prima di me in Gerusalemme e il mio cuore ha visto molta sapienza e conoscenza».
17 Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho capito che anche questo è un correre dietro al vento. 17 Ho applicato il cuore a conoscere la saggezza, e a conoscere la follia e la stoltezza; ho riconosciuto che anche questo è un correre dietro al vento. 17 E ho applicato il mio cuore a conoscere la sapienza, come pure a conoscere la follia e la stoltezza; e ho compreso che anche questo è un cercare di afferrare il vento.
18 Infatti: molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere aumenta il dolore. , 18 Infatti, dov’è molta saggezza c’è molto affanno, e chi accresce la sua scienza accresce il suo dolore. , 18 Poiché dove c’è molta sapienza c’è molto affanno e chi aumenta la conoscenza, aumenta il dolore. ,